Quirinale, Fdi chiede di far votare pure i grandi elettori positivi: “Anche loro devono partecipare”
Le possibili assenze per l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica preoccupano Fratelli d'Italia. Il Parlamento si riunirà in seduta comune il prossimo 24 gennaio, e già adesso si contano una trentina di deputati positivi e circa una decina di senatori.
Fratelli d'Italia, nell'ultima conferenza dei capigruppo di Montecitorio convocata per discutere le norme che dovranno regolare l'elezione del prossimo Capo dello Stato – dopo che si è svolta la riunione del collegio dei Questori di Camera e Senato – ha chiesto che venga concessa, in via legislativa, anche ai grandi elettori positivi al Covid la possibilità di spostarsi e accedere alla Camera, per garantire il loro diritto di voto. La questione non è di poco conto, perché gli assenti per quarantena o positività potrebbero essere determinanti per il raggiungimento della maggioranza assoluta richiesta.
Il tema, che ha incontrato il parere contrario del Pd e di Italia viva, è stato sollevato dal capogruppo di Fdi Francesco Lollobrigida: "Nel corso della riunione dei capigruppo Fratelli d'Italia ha formalizzato la richiesta che si attuino tutte le procedure idonee a permettere il voto per il Presidente della Repubblica ai grandi elettori, qualora dovessero risultare positivi o sottoposti a quarantena preventiva. È infatti essenziale che il massimo garante della nostra Costituzione sia eletto da una base elettorale consona, che si avvicini il più possibile al plenum dei 1009 grandi elettori", ha detto.
"In queste ore, sia autorevoli costituzionalisti sia esponenti della politica hanno più volte richiamato il rischio che un capo dello Stato eletto da una base elettorale falcidiata dall'alto numero di assenze dovute alla pandemia, possa inficiare il momento del voto e l'autorevolezza del presidente eletto. Altri ancora, inoltre, hanno sottolineato l'importanza di una elezione senza condizionamenti", ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.
"I dati dei contagi e delle quarantene relative a deputati, senatori e delegati regionali sono allarmanti e potrebbero aggravarsi ancora nei prossimi giorni, sia prima delle votazioni sia durante le operazioni di voto. Eleggere il capo dello Stato non è un privilegio ma un supremo dovere rispetto al quale tutte le istituzioni dovrebbero aprire una riflessione utile a rimuovere ogni impedimento in tal senso". Il nodo comunque non è ancora stato sciolto, anche se fonti della Presidenza della Camera hanno riferito a Fanpage.it che una misura del genere "non rientra nei confini dell'autodichia", e per permettere anche ai grandi elettori positivi di partecipare alla votazione servirebbe "una legge che deroghi" alle norme sulla quarantena Covid. Ma per una legge i tempi sarebbero stretti.
Forza Italia avrebbe chiesto invece di inviare funzionari delle prefetture a prendere il voto dei positivi a domicilio. Il capogruppo leghista Riccardo Molinari si sarebbe detto d'accordo, proponendo di far votare i positivi la mattina a domicilio e di far arrivare entro lo spoglio serale le schede tramite prefetture. Ma un'ipotesi di questo genere non incontrerebbe il parere favorevole di tutta la maggioranza, con l'unica eccezione della Lega.
I capigruppo del centrosinistra hanno però sottolineato che "le regole stabilite dalla presidenza della Camera e dai Questori sono ragionevoli e rispondono all'esigenza di garantire il normale svolgimento del voto con la tutela della salute". Inoltre, viene fatto osservare, "anche chi dovesse essere malato per altri motivi e non per il Covid, non potrebbe accedere alla Camera, quindi non è possibile fare eccezioni per alcuni e non per altri".
Il senatore Lucio Malan (Fdi), intervistato da Fanpage.it, ha fatto notare che "La quarantena, per un sussulto di buon senso, è stata ridotta. Ma per quanto riguarda i malati, con tutta la solidarietà nei loro confronti visto che a fine mese potrei essere positivo anch'io, ci sono sempre stati, anche nelle precedenti elezioni presidenziali, non si può aspettare che siano tutti sani per votare. Però una cosa è essere malati, un'altra è essere bloccati dalla legge", ha detto riferendosi alle possibili limitazioni per i parlamentari che non possiedono il Super Green Pass, e che comunque sono costretti a prendere i mezzi di trasporto, come navi o aerei, per raggiungere Montecitorio, perché magari fanno la spola tra Roma e le isole. Limitatamente a questi grandi elettori il governo potrebbe, a quanto si apprende, prevedere una deroga.
Quirinale, giuramento con tampone anche per i vaccinati
La Capigruppo di Montecitorio ha confermato invece la proposta dei questori per la gestione della seduta del giuramento del nuovo Presidente della Repubblica. Sarà concesso ai parlamentari di essere tutti in Aula, i delegati regionali siederanno invece in tribuna, ma solo per 40-45 minuti e quindi solo per ascoltare il discorso del nuovo Capo dello Stato. Non ci saranno interventi e per accedere al Palazzo occorrerà fare un tampone antigenico di terza generazione.