Quirinale, Di Maio chiede di proteggere Draghi e avverte: “Attenzione ai franchi tiratori”
Per Luigi Di Maio non è tempo di parlare di Quirinale. Anche se, in realtà, manca poco più di un mese alla convocazione e soprattutto il centrodestra sembra aver già fatto quadrato intorno a Berlusconi. Nell'intervista in diretta a Corriere Tv, il ministro degli Esteri spiega che "il prossimo Presidente si sceglierà con l'obiettivo di eleggere un Presidente che tuteli l'interesse e l'unità nazionale". Per questo motivo "sarà molto importante il dialogo tra tutte le forze politiche". Ma attenzione: giù le mani da Mario Draghi. "I partiti non si possono permettere di giocare sul suo nome, Draghi va protetto dai giochi politici, non bisogna tirarlo per la giacca", sottolinea Di Maio. Ma piuttosto bisogna "ascoltare il Parlamento", perché "il partito dei franchi tiratori aumenta e c'è un Gruppo misto che è il più grande della storia".
Sul Quirinale "ben venga il dialogo tra Conte e Letta", commenta il ministro degli Esteri rispetto alla possibilità di scegliere un candidato comune, ma "non è il momento di parlare di nomi". Con il Partito Democratico, però, "si sta lavorando molto bene e dove ci siamo presentati insieme alle amministrative abbiamo portato a casa risultati importanti". Insomma, sono "due squadre che si stanno affiatando". Per scegliere il prossimo capo dello Stato, invece, "serve un dialogo ampio in Parlamento", ribadisce Di Maio. E per arrivare a un candidato comune ben venga il tavolo di confronto proposto da Salvini, ma "dobbiamo parlare prima con i nostri alleati di Pd e Leu". Poi è anche "giusto allargare il dialogo al centrodestra, ma senza farci dettare l'agenda".
Di Maio, però, guarda anche avanti: "Dopo la pandemia credo che si debba aprire una riflessione sulle riforme istituzionali – spiega – Lo dico da ministro degli Esteri, senza entrare nei dettagli della riforma, ma guardandomi intorno in Europa tra i 27 Paesi membri lo Stato che ha avuto più stabilità in questi anni è la Francia, che ha una forma di semipresidenzialismo". Insomma, non il presidenzialismo che chiede Giorgia Meloni per rifondare l'Italia, ma qualcosa di senz'altro diverso rispetto alla attuale Repubblica parlamentare. E a proposito dell'Europa, Di Maio spegne le polemiche con l'Ue sulla questione dei tamponi all'arrivo in Italia: "Non parlerei di tensione con l'Ue, abbiamo varato norme più restrittive perché dobbiamo proteggere il nostro Paese dalla diffusione della variante Omicron".