Quindi cosa ha deciso il Consiglio europeo sui migranti?
Quello che si è concluso nella notte è stato un Consiglio europeo molto chiacchierato, soprattutto per la presenza di Volodymyr Zelensky e per l'alto livello di tensioni tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron, dopo il mancato invito (riservato solo al Cancelliere tedesco Olaf Scholz) a Parigi la sera prima. Il vertice si è concentrato principalmente sul sostegno dell'Unione europea all'Ucraina, ma in realtà sono stati discussi anche altri temi: tra questi, la gestione comune dei flussi migratori.
"Sono contenta dei risultati ottenuti dall'Italia in questo Consiglio europeo e dei passi avanti fatti – ha scritto su Twitter la presidente del Consiglio – "c'era chi pensava che la nostra politica estera consistesse solo nel farsi dare pacche sulle spalle, invece abbiamo dimostrato che gli interessi della nazione hanno rilevanza internazionale". E ancora: "In primis sul tema dei migranti, dove è stato finalmente messo nero su bianco un principio molto importante che cambierà l'approccio: l'immigrazione è un problema Ue e ha bisogno di una risposta Ue", ha concluso.
Cosa ha deciso il Consiglio Ue sui migranti
Ma cosa hanno deciso, quindi i leader europei durante il Consiglio Ue?
Il Consiglio europeo ha discusso della situazione migratoria, una sfida europea che richiede una risposta europea.
Il Consiglio europeo ha valutato l'attuazione delle sue precedenti conclusioni, finalizzate allo sviluppo di un approccio globale alla migrazione che combini il rafforzamento dell'azione esterna, un controllo più efficace delle frontiere esterne dell'UE e la dimensione interna, nel rispetto del diritto internazionale, dei principi e dei valori dell'UE, nonché della tutela dei diritti fondamentali. Sulla scorta della recente lettera della Commissione,
il Consiglio europeo chiede il rafforzamento e l'accelerazione di misure operative immediate.
Si parla quindi di rafforzare l'azione esterna, cioè la prevenzione delle partenze irregolari, in modo da contrastare la perdita di vite umane, ridurre la pressione sulle frontiere Ue e sulla capacità di accoglienza, e infine opporsi al traffico di uomini e donne. Bruxelles ha intenzione di fare tutto ciò anche aumentando i rimpatri e la cooperazione con i Paesi terzi per i corridoi legali.
"È opportuno che siano attuati i piani d'azione esistenti per le rotte dei Balcani occidentali e del Mediterraneo centrale. (…) L'Unione europea continuerà a sostenere i partner nell'affrontare le cause profonde della migrazione irregolare e in relazione a una migrazione sicura, regolare e ordinata. La cooperazione con le organizzazioni internazionali, in particolare l'OIM e l'UNHCR, deve essere ulteriormente rafforzata", si legge ancora.
Muri ai confini dell'Ue
Per fare queste cose, si ribadisce, è però necessaria una "politica unificata". Questa, continua il documento, passerà anche "il controllo efficace delle sue frontiere esterne terrestri e marittime". Quindi più sostegno a Frontex, ma anche finanziamenti ai Paesi al confine dell'Ue affinché tengano sotto controllo le frontiere. Il Consiglio, infatti, ha invitato "la Commissione a finanziare misure degli Stati membri che contribuiscono direttamente al controllo delle frontiere esterne dell'UE, quali i progetti pilota per la gestione delle frontiere, nonché al miglioramento del controllo delle frontiere nei paesi chiave sulle rotte di transito verso l'Unione europea".
Questo controllo, hanno messo nero su bianco i leader, passa anche attraverso la costruzione di veri e propri muri:
Il Consiglio chiede alla Commissione di mobilitare immediatamente ingenti fondi e mezzi dell'UE per sostenere gli Stati membri nel rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture di protezione delle frontiere, dei mezzi di sorveglianza — compresa la sorveglianza aerea — e delle attrezzature. In tale contesto, il Consiglio europeo invita la Commissione a mettere a punto rapidamente la strategia di gestione europea integrata delle frontiere;
Le frontiere marittime
Nelle conclusioni del Consiglio Ue viene anche sottolineata la specificità delle frontiere marittime "anche per quanto riguarda la salvaguardia delle vite umane" e viene sottolineata "la necessità di una cooperazione rafforzata in ordine alle attività di ricerca e soccorso e, in tale contesto, prende atto del rilancio del gruppo di contatto europeo in materia di ricerca e soccorso". Un tema quest'ultimo, particolarmente caro al governo italiano.
Nel documento si legge ancora:
Il Consiglio europeo condanna i tentativi di strumentalizzare i migranti a fini politici, in particolare se utilizzati come leva o nell'ambito di azioni ibride di destabilizzazione. Invita la Commissione e il Consiglio a portare avanti i lavori sugli strumenti pertinenti, comprese eventuali misure nei confronti degli operatori di trasporto dediti alla tratta di persone o al traffico di migranti o che agevolano tali pratiche.