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“Quest’anno io vuole imparare italiano bene”: la frase “razzista” sul manuale di seconda elementare

Un manuale pensato per le classi della seconda elementare è finito nella bufera per una frase ritenuta razzista. In una pagina del libro, infatti, si vede l’immagine di un bambino di colore che, contrariamente ai suoi compagni, sbaglia una frase in italiano e dice: “Quest’anno io vuole imparare italiano bene”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Quest’anno io vuole imparare italiano bene”: una frase pronunciata, all’interno di un manuale per le classi seconde delle scuole elementari, da un bambino di colore. Una pagina di un manuale ritenuta “razzista” e che ha scatenato le polemiche su Facebook, dove l’immagine è stata pubblicata dal gruppo ‘Educare alle differenze’. La pagina è quella utilizzata per i primi giorni di scuola, con un insegnante che dà il bentornato ai bambini e chiede loro di dire cosa vorrebbero fare quest’anno, degli obiettivi che si sono prefissati. Gli altri bambini iniziano la frase correttamente, dicendo “quest’anno io vorrei”. Non vale lo stesso per l’unico bambino di colore nell’immagine: “Quest’anno io vuole imparare italiano bene”, dice.

La denuncia dell'organizzazione no profit

La polemica sui social è immediata, con tanti utenti che parlano di razzismo e chiedono di ritirare il manuale, con proteste pure degli insegnanti. Il manuale si chiama ‘Le avventure di Leo’, è rivolto alle classi seconde delle scuole elementari ed è edito dal Gruppo editoriale Raffaello. A segnalare questa pagina è stata l’organizzazione no profit ‘Educare alle differenze’, protestando: “Ancora una segnalazione sui libri di testo. Un libro che entra in classi interculturali in cui bambine e bambini nati e cresciuti in Italia hanno colori diversi, famiglie miste, adottive, genitori che provengono da altri paesi ma vivono qui da anni o che sono a loro volta nati e cresciuti qui. Ma anche bambini arrivati da poco che portano con sé le loro culture d’origine. Bambini che continuiamo attraverso rappresentazioni come questa ad additare come stranieri, come altro rispetto a una presunta normalità italica e scimmiottare con un linguaggio imbarazzante che sembra preso da un pessimo film degli anni Trenta”.

Le scuse della casa editrice: modificata la pagina

La casa editrice finita nella bufera si è prontamente scusata, attraverso un post su Facebook: “Gentili genitori e docenti, è con grande rammarico che scriviamo questa comunicazione, in merito ad una segnalazione che ci è pervenuta e che ha riscosso molto clamore mediatico. Il Gruppo Editoriale Raffaello è da sempre molto attento a tematiche quali l’inclusione, l’interculturalità e l’ascolto delle esigenze dei bambini e dei genitori. Questi sono i valori che orientano il lavoro delle nostre redazioni, dei nostri collaboratori e degli esperti che ci affiancano, sempre portato avanti con la massima cura, dedizione e passione. I tantissimi docenti e le famiglie che utilizzano da anni i nostri testi possono confermarlo. In molteplici occasioni siamo stati portati ad esempio per aver promosso nei nostri libri di testo temi come la parità di genere e l’integrazione multiculturale. Ci scusiamo per l’illustrazione oggetto di molte critiche, che ha urtato la sensibilità e offeso, non era certamente nostra intenzione”.

La casa editrice sottolinea che il libro in questione è un progetto di “oltre 600 pagine e il messaggio veicolato è di totale inclusione”. Inoltre, fa sapere di aver già provveduto a modificare la pagina: la nuova impaginazione viene riportata nella foto sottostante al post e stavolta il bambino di colore dice: "Quest'anno vorrei aiutare di più i miei compagni". “Abbiamo già provveduto a modificare la pagina, subito disponibile per chi utilizza il testo in questo anno scolastico. Ovviamente il libro, in fase di ristampa, sarà modificato”, scrive su Facebook la casa editrice.

Faraone annuncia interrogazione ad Azzolina

Il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone, ha annunciato che presenterà un'interrogazione parlamentare sul caso alla ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina: "Non c'è scusa che tenga da parte della casa editrice Raffaello. La scuola è una cosa seria e un libro di testo per i bimbi della seconda elementare non può avere una frase razzista e volgare come questa: ‘Quest'anno io vuole imparare italiano'. Quel libro di testo non va solo ritirato: quella casa editrice non può occuparsi della formazione dei nostri figli, delle scuse non ce ne facciamo niente. Pretendo chiarezza dal ministero dell'Istruzione e presento un'interrogazione su questa vicenda".

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