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Quattro navi umanitarie sono ferme davanti alla Sicilia con centinaia di migranti a bordo

Ci sono ancora quattro navi umanitarie davanti alle coste della Sicilia, con centinaia di naufraghi a bordo. Solo la Humanity 1 può avvicinarsi, ma per permettere alle autorità di controllare chi far scendere tra i migranti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Quattro navi umanitarie delle Ong che salvano vite nel Mediterraneo, centinaia di migranti a bordo. La situazione al largo delle coste italiane resta difficilissima, mentre il governo Meloni ha deciso per il pugno duro insistendo sulla sua linea: alcune navi possono avvicinarsi, ma ƒ. "Le persone che hanno i requisiti possono sbarcare, ci facciamo carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera – ha detto il ministro dell'Interno Piantedosi – Gli altri devono tornare fuori dalle acque territoriali e se ne deve fare carico lo Stato di bandiera. Noi saremo fermi su questo principio senza venire meno agli obblighi umanitari su cui non faremo mai marcia indietro".

Insomma, secondo Piantedosi le navi delle Ong, cariche di centinaia di migranti da giorni in balia del mare dopo diversi naufragi, devono nell'ordine: avvicinarsi alla costa italiana, permettere alle autorità italiane di valutare chi a bordo ha diritto al soccorso umanitario (minori, feriti, donne incinte), organizzare lo sbarco di questi ultimi, fare dietrofront e tornare in mare aperto in attesa del soccorso dello Stato bandiera. Ancora Piantedosi:

Questo governo ha il merito di avere cominciato a registrare qualche apertura alla discussione. Non voglio dire che sarà accettato domattina dai nostri partner europei però la giornata di ieri ci ha dimostrato, con quelle che sono state le interlocuzioni della presidente del Consiglio, del ministro degli Esteri, che si è registrata una discussione che noi volevamo riattivare. Siamo consapevoli che non sono discussioni che si attuano con azioni di forza e men che meno a scapito di persone che sono in condizioni di fragilità a bordo di navi, a prescindere da quale sia la loro provenienza e le ragioni del loro viaggio che poi si accerteranno

Davanti alla Sicilia ci sono quattro navi umanitarie: la Humanity 1 con 179 naufraghi a bordo e la Geo Barents di Medici senza frontiere con 572 migranti a bordo hanno avuto l'autorizzazione ad avvicinarsi a causa del maltempo. La Rise Above e la Ocean Viking sono ancora al largo. Nelle prossime ore, secondo quanto previsto dal nuovo decreto, si terrà l'ispezione sulla nave Humanity 1 per verificare le condizioni dei naufraghi a bordo.

"Da venerdì le persone soccorse soffrono per l'improvviso cambiamento del tempo, gelando sul ponte solo parzialmente protetto da un telone e bagnandosi durante la notte piovosa e tempestosa. Questa situazione meteorologica pone ulteriore stress alle persone, in particolare agli oltre cento minori non accompagnati. Oltre alla situazione meteorologica notevolmente peggiorata, anche l'approvvigionamento alimentare adeguato è limitato nel tempo: due pasti caldi possono essere forniti solo per altri tre giorni. Dopodiché, sulla nave sono disponibili solo semplici couscous e forniture di riso", spiegano dalla Ong Sos Humanity.

"Dopo aver chiesto e ricevuto il permesso dalle autorità italiane, la Geo Barents, nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, è entrata in acque territoriali italiane a causa del cattivo tempo. Stiamo aspettando da oltre 10 giorni un luogo sicuro di sbarco per i 572 sopravvissuti a bordo. L'ultima richiesta alle autorità italiane risale a ieri sera alle 22.27, e come per le altre, stiamo ancora aspettando una risposta positiva", dice Juan Matias Gil, capomissione per le operazioni di ricerca e soccorso di Msf.

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