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Elezione del Presidente della Repubblica 2022

Quarto scrutinio per il Presidente della Repubblica: i nomi più votati tra astenuti e schede bianche

Mattarella e Di Matteo sono stati i più votati al quarto scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica, che si è concluso comunque con una fumata nera. Lontanissimo il quorum, visto che i grandi elettori di centrodestra si sono astenuti in massa.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Si è appena concluso lo scrutinio della quarta votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica. La lettura dei risultati da parte del presidente della Camera, Roberto Fico, è durata meno rispetto agli altri giorni, perché la coalizione di centrodestra ha deciso di astenersi in blocco (in totale sono stati 441 gli astenuti). L'indicazione del centrosinistra, invece, era di votare scheda bianca anche oggi. Alla fine hanno prevalso, ovviamente, le schede bianche, ma ci sono stati anche molti nomi che sono stati votati dai grandi elettori che hanno deciso di non rispettare le direttive dei leader e dare altre indicazioni a chi, in queste ore, sta conducendo le trattative.

Elezioni Quirinale, i più votati al quarto scrutinio

A prendere più voti di tutti, dopo le schede bianche, che sono state 261, è stato il Presidente della Repubblica ancora in carica: Sergio Mattarella. Il capo dello Stato ha ottenuto 166 voti, in netta crescita negli ultimi giorni (ieri erano stati 125). È un'indicazione chiara, confermata anche oggi dai grandi elettori di centrosinistra. A seguire il giudice Nino Di Matteo con 56 voti: è stato indicato oggi dagli ex grillini fuoriusciti come candidato, ma ha ricevuto più voti di quelli che ci si aspettava, un po' come Paolo Maddalena nei giorni scorsi (candidato dallo stesso gruppo). Luigi Manconi ha ricevuto 8 voti, Marta Cartabia 6, Mario Draghi 5, Giuliano Amato 4, Pier Ferdinando Casini 3.

Draghi, Casini e Belloni, i nomi su cui si tratta

Il centrodestra ha ufficialmente abbandonato – almeno secondo quanto dice – l'idea di eleggere un candidato della propria parte politica, virando su un nome istituzionale appoggiato da tutti. Si esclude, perciò, l'idea del blitz per eleggere Elisabetta Alberti Casellati. Le trattative sono riprese intorno a diversi nomi: quello di Pier Ferdinando Casini, che però non piace al Movimento 5 Stelle e alla Lega, quello di Mario Draghi, che torna improvvisamente centrale, e quello di Elisabetta Belloni, diplomatica a capo del Dis. Su quest'ultima si ipotizza anche il ticket con Draghi al Quirinale e lei a Palazzo Chigi. Insomma, la votazione di oggi ha generato l'ennesima fumata nera, ma la trattativa, ora, è entrata davvero nel vivo.

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