Quartapelle (Pd): “Salvini a fianco di Putin su tutto, ambiguo e subdolo: perché resto della Lega tace?”
Matteo Salvini non ha detto che le elezioni in Russia e la rielezione di Vladimir Putin come presidente sono state irregolari, anzi, si è limitato a dire che "quando un popolo vota ha sempre ragione", di fatto trattando il plebiscito russo come un'elezione regolare. Dal resto della maggioranza invece sono arrivate parole di condanna. Per Lia Quartapelle, deputata del Pd, non basta: a Fanpage.it ha detto che è il momento che nella Lega qualcuno "censuri e smentisca" le parole di Salvini, altrimenti il Carroccio si confermerà "un partito sempre più in posizione anti-occidentale", in modo "subdolo". A differenza del Movimento 5 stelle, che "almeno lo fa a viso aperto".
Come ha trovato le parole del ministro Salvini sulla vittoria di Putin in Russia?
Nessuno si sorprende che Salvini faccia un commento di questo tipo. Si può fare un elenco degli ‘incidenti' del passato: il suo partito cercò di farsi dare dei soldi dai russi; esiste ancora oggi un accordo tra Lega e Russia Unita (il partito di Putin) che non è mai stato abrogato; pochi mesi dopo l'invasione dell'Ucraina, Salvini era pronto a farsi pagare dall'ambasciata russa un biglietto aereo per andare in Russia a trattare per non si sa chi su una pace impossibile. Due indizi sono una coincidenza, tutti questi fanno una prova.
La prova di cosa?
Che c'è un legame strutturale tra Salvini e il partito di Russia Unita. Io mi chiedo quanto tempo ci vorrà perché si sollevino altre voci nella Lega che censurino e smentiscano questa posizione. Mi colpisce che Zaia, Fedriga – che pure sono vocali altri vocali su tanti altri temi – su questa cosa, che è una scelta di campo di fondo, non abbiano mai detto nulla.
Sono arrivate parole di condanna nei confronti di Putin da parte degli altri esponenti della maggioranza.
Francamente, questo non importa. Che la posizione di Giorgia Meloni e Antonio Tajani sia chiara lo sappiamo.
Anche se Meloni non ha ancora commentato ufficialmente le elezioni russe?
La posizione la conosciamo, valgono i loro voti in Parlamento. A me preoccupa il fatto che c'è un partito nella maggioranza che invece va in direzione opposta. È una posizione di Salvini o è una posizione della Lega? Il silenzio degli altri del partito fa sì che sia posizione della Lega, un partito sempre più in posizione anti-occidentale.
In passato i leghisti hanno risposto che anche per loro parlano i voti in Parlamento, dove non si sono mai opposti all'invio di armi all'Ucraina.
Parla anche la risoluzione presentato da Romeo, sulla mediazione e la pace. Parlano le dichiarazioni, e parla il loro silenzio in questo momento. Non c'è un partito in Italia che accetterebbe in questo momento una tale ambiguità. Almeno Conte ha il buon cuore di votare contro gli aiuti all'Ucraina, non cerca di vivere con la botte piena e la moglie ubriaca.
È una questione di coerenza?
Parlare di coerenza per il M5s mi sembra eccessivo, però almeno il Movimento sostiene la sua posizione a viso aperto. La Lega invece ha un leader che è chiaramente a fianco di Putin in tutte le scelte di fondo, e che si nasconde dietro mosse ambigue. È molto più subdolo.
Cosa significa la rielezione di Putin per l'Europa?
Io sono abituata a commentare delle elezioni, non una farsa. L'unica cosa che per me vale la pena di commentare è il gesto coraggioso di tantissimi migliaia di russi che si sono messi in coda a mezzogiorno, hanno sabotato il voto nonostante i soldati nelle cabine elettorali. La Russia non è Putin, lo ha detto anche Yulia Navalnaya, e questa cosa non ce la dobbiamo mai dimenticare.
Salvini con le sue dichiarazioni parla anche alla parte di elettorato che è ‘stanca' della guerra in Ucraina. C'è un modo per continuare l'appoggio a Kiev senza perdere il contatto con questi elettori?
Io penso che si debba spiegare all'opinione pubblica che questa non è una serie di Netflix, e non è che se sei stufo e vuoi un'altra programmazione in Ucraina possono cambiare canale. Siamo troppo abituati a una cronaca veloce e sincopata degli avvenimenti, che si mangia tutto. Però quello che sta accadendo accade su sulla testa e sulle vite dei cittadini ucraini che se smettono di combattere smettono di vivere. E noi abbiamo il dovere di sostenerli. Perché solo sostenendoli si arriva alla pace.
Fermo restando che l'intervento diretto della Nato sarebbe un errore, come ha ribadito il governo italiano in contrasto con quanto detto dal presidente francese Macron?
Macron non ha parlato di intervento diretto della Nato, ha semplicemente detto che dobbiamo essere seri e andare fino in fondo. Non c'è una discussione oggi sullo schierare o meno le truppe. Putin sta testando la nostra risolutezza. E secondo me le parole di Macron vanno lette più come la determinazione a continuare a sostenere l'Ucraina, più che l'idea che domani i nostri ragazzi e ragazze debbano arruolarsi.