Quarta dose vaccino al via: “Proteggere fragili over 60, gli over 80 e ospiti Rsa da malattia grave”
Durante la conferenza stampa sulla prosecuzione della campagna vaccinale è stato spiegato perché è stata decisa la somministrazione della quarta dose ai fragili over 60, agli over 80 e agli ospiti delle Rsa, stabilita dopo l'ok di Ema ed Ecdc: "Entra oggi in vigore dopo la pubblicazione in gazzetta ieri, la raccomandazione a vaccinare gli over 80 con il secondo richiamo, o quarta dose. Nei prossimi mesi si potrebbe verificare una riduzione di copertura del vaccino, anche se dati ancora non pubblicati mostrano una tenuta proprio per questa fascia di età", ha detto il direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Nicola Magrini. Il richiamo era già previsto per i soggetti immunodepressi.
"È da perseguire e da raccomandare il completamento del ciclo di copertura vaccinale attraverso la dose booster ai 4 milioni di italiani vaccinabili che non l'hanno ancora ricevuta. Poi i pazienti immunodepressi, oltre 750mila persone, hanno un'alterata risposta ai vaccini: per loro la quarta dose è come la dose di richiamo per il resto della popolazione. Bisogna dar loro massima protezione rispetto al rischio di contrarre un'infezione da Covid. I vaccini oggi disponibili sono adeguati a dare protezione rispetto alla malattia grave. La terza raccomandazione è somministrare la quarta dose agli ultraottantenni, agli ospiti Rsa e agli over 60 che hanno condizione di fragilità", ha detto il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità.
Il professor Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, ha aggiunto che è necessario completare il ciclo vaccinale con terza dose per chi non l'ha ancora fatta: "I più fragili devono proteggersi con la dose booster, in vista dell'autunno. La situazione epidemiologica, nonostante una lieve inversione di tendenza, non è ancora ottimale, l'incidenza è ancora elevata, abbiamo ancora 60-70mila casi al giorno, soprattutto per la variante Omicron e Omicron 2".
"Italia c'è ancora una circolazione molto bassa di alcune ricombinanti come Xe, Xj, ma sappiamo che questi casi sporadici non pongono per ora particolari condizioni di allarme. Omicron ha una virulenza intrinsecamente minore rispetto a Delta ma ha un suo grado di gravità. Persone non adeguatamente vaccinate possono andare incontro a complicanze gravi. Se i vaccini non sono sempre in grado di ridurre il rischio di trasmissione sono in grado nella stragrande maggioranza dei casi di ridurre il rischio di malattia".
"A fronte di un'incidenza alta gli indicatori ospedalieri sono confortanti, non c'è una congestione del sistema sanitario", ha concluso.