Quarantena a scuola, Bianchi: “Il 93,4% delle classi in presenza, solo il 6,6% totalmente in dad”
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto in audizione in commissione Cultura alla Camera, anche per rispondere anche alle pressanti richieste dei sindacati e dei presidi, che continuano a chiedere al governo i dati della pandemia relativi alla scuola.
"Stiamo lavorando per una scuola in presenza, come aveva promesso il premier Draghi, perché la scuola è comunità, anche con l'utilizzo di strumenti digitali, purché siano all'interno di una visione d'insieme. Abbiamo sempre dato priorità alla scuola in presenza, perché possa essere un punto di riferimento per i ragazzi e per le famiglie. Accanto a questo abbiamo rafforzato la scuola digitale, che non è in opposizione alla scuola in presenza".
"Abbiamo ribadito il ruolo della scuola come elemento di stabilità sociale. Il sistema scolastico ha reagito, pur nella complessità del suo modello organizzativo. Abbiamo in tempo reale il numero degli allievi in presenza, il numero di coloro che non sono in presenza, di coloro che fanno didattica integrata. I numeri che darò sono aggiornati alle 12 di oggi: il 93,4% delle classi è in presenza, di cui 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Le classi totalmente a distanza sono il 6,6% del totale".
"Per quanto riguarda gli alunni, con una copertura dell'81,8%, su un totale di 7.362.181, abbiamo l'88,4% in presenza – ha aggiunto il ministro – Per l'infanzia, gli alunni positivi o quarantena sono il 9%, quindi in presenza il 91%. Per la primaria, gli alunni positivi o in quarantena sono il 10,9%, mentre per la secondaria gli alunni in didattica a distanza o positivi sono il 12,5%".
"Ricordo che il personale sospeso perché non rispetta l'obbligo vaccinale è lo 0,9%. In termini di vaccinazione, secondo i dati del generale Figliuolo, abbiamo oggi situazioni molto differenziate sui vari livelli: per i ragazzi 12-19 anni abbiamo un grado di copertura vaccinale prossimo all'85%, più basso è il livello delle primarie, proprio perché abbiamo potuto procedere con le vaccinazioni dal 25 novembre. Il grosso dei contagi lo abbiamo rilevato durante la chiusure delle scuole: l'impennata dei dati è stata dal 18 dicembre, con un'accelerazione dei contagi da quando sono state riaperte le scuole".