Quanto valgono i no vax nelle urne? Le liste “anti sistema” che vogliono andare in parlamento
Quanto valgono nelle urne le istanze delle proteste no green pass e no vax? In un paese come l'Italia, dove lo schieramento di centrodestra è saldamente egemonizzato da una destra destra come quella di Meloni e Salvini che su nazionalismo, immigrazione e difesa della famiglia tradizionale non ha niente da invidiare all'estrema destra, il complottismo e i discorsi sulla dittatura sanitaria sono spesso l'unico spazio di mercato politico dove l'estrema destra si è potuta riciclare per trovare un po' di visibilità e un "popolo" a cui rivolgersi, come racconta l'assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021. Ma l'equazione liste no vax estrema destra è sbagliata. All'interno troviamo un po' di tutto: i comunisti sovranisti, gli antivaccinisti della prima ora, professionisti della teoria del complotto, gli ossessionati da Bibbiano e dalla teoria del gender.
Ora a raccogliere i furori delle piazze no vax e no green pass non c'è una sola lista, ma diverse simboli e coalizioni, che ricordiamolo dovranno superare lo scoglio della raccolta delle firme per mettere il simbolo sulla scheda. Gianluigi Paragone con Italexit, è anche l'unica forza politica "antisistema" (come si auto nomina il magma di sigle e personalità di cui parliamo,) presa in considerazione dai sondaggi attorno al 2%. Ma non c'è solo Paragone, un po' ovunque troviamo parlamentari eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle e poi espulsi o fuoriusciti, che erano entrati nel partito di Grillo proprio perché aveva coagulato attorno a sé molta della mobilitazione contro il decreto Lorenzin sull'obbligo vaccinale.
Sì, perché la storia dei no vax non inizia nel 2019 con la pandemia di Covid: se non ci fossero stati una rete anti vaccinista, network complottisti, piccoli partiti sovranisti e dei discorsi politici già consolidi (per quanto minoritari), sarebbe stato molto più difficile il coagularsi del fronte contro il green pass in piazza. E questo è evidente guardando biografie e storie dell'arcipelago che stiamo andando a raccontare.
C'è poi un effetto paradossale dato dalla crisi del Movimento 5 Stelle e dalla sua progressiva istituzionalizzazione: è probabile che non ci sarà neanche un parlamentare no vax nel prossimo parlamento, e che il frastagliato panorama delle forze anti sistema, nonostante gli appelli all'unità, non elegga nessuno. Ciò non toglie che le loro istanze politiche continueranno a permanere nel nostro panorama politico, e che un domani potrebbe conquistare anche settori politici della destra più istituzionale se sapranno ben organizzarsi, come ad esempio è successo negli Stati Uniti con i seguaci di QAnon in grado di far eleggere esponenti politici a tutti i livelli nel partito Repubblicano.
Italexit di Giangluigi Paragone
La forza più rappresentativa delle forze "anti sistema" è sicuramente Italexit. Il partito del senatore uscente Gianluigi Paragone, eletto con il Movimento 5 Stelle e successivamente espulso per la sua contrarietà al Governo Conte II, nei sondaggi è dato attorno al 2%. Il nome del movimento si rifà ovviamente all'uscita dell'Italia dall'Unione Europea, sia politica che monetaria, ma in questi mesi si è distinto anche per la contrarietà alla vaccinazione obbligatoria e al green pass. E non è un caso: Paragone è stato a lungo vicino alla Lega (è stato anche vicedirettore della Padania), il suo avvicinamento al Movimento 5 Stelle arriva durante la compagna contro il decreto sulla vaccinazione obbligatoria del Ministro della salute Beatrice Lorenzin. Proprio Paragone ha portato in piazza nei mesi delle proteste il virologo francese Luc Montaigner, star del movimento scomparso nel febbraio scorso, ed è di qualche giorno fa che la notizia che nelle sue liste ha imbarcato il leader dei portuali di Trieste Stefano Puzzer, che ha guidato la protesta contro il passaporto vaccinale. In Italexit, che andrà da solo alle elezioni non avendo racconto gli appelli all'unità delle sigle "antisistema", troviamo anche William De Vecchis, senatore di Fiumicino eletto nelle liste della Lega noto per la sua vicinanza all'estrema destra, e altri tre parlamentari transfughi del M5S: Mario Giarrusso, Carlo Martelli, e Jessica Costanzo.
Italia Sovrana e Popolare: l'ammucchiata no vax e pro Putin
C'è poi Italia Sovrana e Popolare, un cartello che raccoglie forze diverse che già da qualche anno calcano le scene dei palchi "antisistema", piccole forze che insieme tentano il salto di qualità nelle urne e nella presenza mediatica. C'è Ancora Italia di Francesco Toscano, evoluzione di Vox Italia che lo stesso Toscano fondò con Diego Fusaro qualche anno fa, che è il partito preferito dagli utenti di ByoBlu secondo un sondaggio della stessa piattaforma, e il Partito Comunista di Marco Rizzo, ormai più "bruno" che "rosso" schierato su posizioni no vax, sovraniste e contro l'ideologia gender. Rizzo è in buona compagnia, l'ala sinistra del movimento è composta anche da Antonio Ingroia, l'ex magistrato leader della "Lista per la Costituzione", e da Stefano D'Andrea di Riconquistare l'Italia, mini partito che declina il sovranismo a sinistra. Con Italia e Sovrana e Popolare ci sta l'ex pentastellata Bianca Laura Granato, grande fan di Vladimir Putin (un po' come tutti da queste parti) e l'eurodeputata Francesca Donato, uscita dalla Lega. E poi una vecchia gloria dei complottismo in salsa antimperialista Fulvio Grimaldi (recentemente richiamato in servizio come commentatore filorusso nei salotti tv), lo youtuber Lambrenedetto, il medico no vax Daniele Giovanardi (fratello di quel Carlo Giovanardi), il professore universitario milanese no green pass Andrea Zhok e altri. Il capo politico di Italia Sovrana e Popolare è Giovanna Coloni, un’insegnante sospesa per aver rifiutato il vaccino.
3V, Stop 5g e Sara Cunial: nasce Vita
Vaccini Vogliamo Verità. Ecco per cosa stanno le 3V del partito anti vaccinista italiano. Nato subito prima dell'epidemia di Covid-19, coagulatosi dentro la battaglia contro al legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale, ne rappresenta una delle frange più intransigenti e ovviamente ha sposato e alimentato la battaglia contro il vaccino per il Covid-19 e contro le misure di chiusura e distanziamento. Sono già diversi anni che 3V si candida alle elezioni racimolando qua e là qualche successo in contesti locali, come a Rimini e, non a caso a Trieste, dove alle amministrative del 2021 ha superato il 4% dei consensi eleggendo in consiglio comunale. È il brand più consolidato dell'antivaccinismo italiano ma quelli di 3V non andranno da soli, contribuendo alla lista Vita. La frontrunner del gruppo è l'ex deputata no vax del Movimento 5 Stelle Sara Cunial, nota per aver parlato già nel 2018 di vaccini come "genocidio gratuito", e che ha già annunciatodil suo impegno "per difendere gli italiani dalla quarta dose di vaccino" alla presentazione della lista.. Qui troviamo anche Davide Barillari, già consigliere pentastellato alla Regione Lazio (quello che negli uffici del consiglio regionale si è puntato per protesta una pistola al braccio) e Maurizio Martucci, dell'Alleanza Italiana Stop 5G, altro grande claim dei complottisti.
Di Stefano e Adinolfi uniti in "Alternativa per l'Italia"
L'ex vicepresidente e candidato a qualsiasi carica di CasaPound Simone Di Stefano, dopo aver fondato il suo movimento personale ("Exit"), si è unito con il leader del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi presentando la lista Alternativa per l'Italia. Il nome richiama esplicitamente il movimento xenofobo e di estrema destra Alternative für Deutschland. I due leader hanno fatto più volte appello all'unità dell'area antisistema ma non hanno ricevuto risposte positive ad unire le forze.