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Quanto spenderà l’Italia per armi e programmi militari: la lista del ministro Crosetto

Da inizio legislatura, il ministero presieduto da Guido Crosetto ha sottoposto alle Commissioni difesa di Camera e Senato una serie di programmi militari e di riarmo per un costo complessivo di 36 miliardi. Blindati, droni, missili, caccia, bombe aeree e non solo. La lista è lunga e potrebbe addirittura ampliarsi.
A cura di Giulia Casula
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Immagini di repertorio
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Da quando il governo Meloni si è insediato, il ministero presieduto da Guido Crosetto ha sottoposto alle Commissioni difesa di Camera e Senato un consistente numero di programmi militari e di riarmo. Una lista della spesa declinata in schemi di decreto ministeriale da far approvare alla Commissioni parlamentari incaricate di esprimere il loro parere.

Da ottobre 2022, i 27 programmi presentati dal ministero della Difesa – secondo il calcolo realizzato dall'Osservatorio sulle spese militari italiane – costerebbero complessivamente allo Stato ben 34,6 miliardi di euro. Di questi, quasi 23 miliardi riguardano i programmi di riarmo, i restanti 11 miliardi invece risulterebbero divisi tra i diversi progetti pluriennali ministeriali.

Finora sia da Palazzo Madama che da Montecitorio il responso è sempre stato favorevole. E dunque via libera ai programmi per esercito, marina, aeronautica, interforze e carabinieri con un impegno finanziario che supera i 700 milioni per il 2024 e il 2025.

In particolare, a pesare sulle casse dello Stato è soprattutto l'esercito terrestre. Nel disegno degli uffici della Difesa infatti, 8,2 miliardi saranno impegnati per l'acquisto di 272 carri pesanti Panther, un tipo di blindato nato in Germania durante la seconda guerra mondiale e oggi prodotto dall'azienda tedesca Rheinmetall. Nel progetto, comunque, sarebbe coinvolta anche Leonardo che a luglio di quest'anno ha chiuso Rheinmetall un "accordo strategico per lo sviluppo della nuova generazione di sistemi di difesa terrestre".

Ma l'azienda tedesca non è l'unico produttore straniero a cui il governo italiano intende rivolgersi. Nell'elenco stilato dal ministero infatti, spuntano le nuove batterie missilistiche semoventi a lunga gittata realizzate dalla statunitense Lockheed Martin per un costo di 960 milioni e ancora, i  missili antiaerei Stinger, dell'americana Raytheon per un totale di 808 milioni, a cui si aggiungono i missili anticarro Spike che l'Italia acquisterà dall'azienda israeliana Rafael per 92 milioni di euro.

Ci sono poi le spese destinate all'areonautica militare, a partire dai 7,4 miliardi da impegnare per l'acquisto di 24 nuovi caccia Eurofighter Typoon. Tra i mezzi da combattimento spicca anche il via libera all'acquisizione di due nuove fregate Fremm e di due sottomarini U-212, per un costo, rispettivamente, di 1,9 e 1,3 miliardi di euro.

Si comprano anche droni, simulatori di volo e per l'addestramento dei soldati, bombe aeree e poligoni di tiro. Una parte delle voci di spesa è poi dedicata all'ammodernamento di caserme, basi aeree, arsenali e basi navali, con cifre che oscillano dai 200 milioni ai 6 miliardi di euro.

Insomma, la lista è lunga ma potrebbe addirittura ampliarsi nei prossimi mesi. Al momento infatti, all'esame della IV Commissione di Montecitorio c'è un altro programma pluriennale, stavolta riguardante l'Esercito, nello specifico l'acquisizione dei sistemi di controcarro di terza generazione.

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