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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Quanto si perde con la Mia al posto del Reddito di Cittadinanza: cosa cambia per occupabili e no

Il governo è al lavoro sulla riforma del Reddito di cittadinanza, che viene sostituito dalla Mia, Misura di inclusione attiva. Vediamo cosa cambia per chi percepisce l’Rdc: gli importi per occupabili e non occupabili, la durata e le novità sui requisiti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Reddito di cittadinanza va in soffitta, al suo posto ci sarà Mia, Misura di inclusione attiva. Entro fine del mese il testo definitivo dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri. Il nuovo strumento, secondo una bozza di riforma del sussidio contro la povertà alla quale sta lavorando il ministero del Lavoro, dovrebbe consentire risparmi fino a 3 miliardi. Intanto fino a fine agosto si potrà fare ancora domanda per il Rdc, ma si potrà ottenere il beneficio al massimo fino alla fine del 2023.

La nuova misura sarà invece rivolta a due platee: le famiglie povere senza persone occupabili e le famiglie con persone in grado di lavorare. Della prima platea fanno parte quei nuclei familiari al cui interno c'è un soggetto fragile, come un minorenne, un anziano o un disabile. L'altra grande platea è quella che comprende le famiglie con almeno un soggetto occupabile, che rientri nella fascia tra 18 e 60 anni d’età, e in cui non figurano disabili, minorenni o anziani. Rispetto al Reddito di cittadinanza l'assegno sarà ridotto: scenderà a 375 euro per i nuclei familiari senza minori, disabili e anziani. Mentre per le famiglie in cui ci sono persone non in grado di lavorare l'importo sarà pari al massimo a 6mila euro l'anno moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo (2,1 il limite, 2,2 se in famiglia c'è un disabile) nel caso in cui ci siano disabili, minori o anziani over 60.

Gli importi della Mia, quanto si perde rispetto al Reddito di Cittadinanza

Come specifica il Corriere della Sera, l'assegno da 500 euro finora erogato a un single percettore di Rdc in condizione di lavorare è destinato a scendere a quota 375 euro. Il nuovo sistema punta alla maggiore occupabilità con la possibilità di non considerare nel reddito le retribuzioni da lavoro dipendente fino a tremila euro lordi annui.

Il nuovo sussidio sarà pari al massimo a 6mila euro l’anno, e verrà moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione familiare, tenendo conto delle categorie deboli. Il multiplo più elevato è 2,2 (se in famiglia c'è un disabile) e consente di arrivare a 13.200 euro. Il beneficio sarà ridotto del 25% (4500 euro l'anno, quindi 375 al mese al massimo) nel caso in cui la famiglia in condizione di povertà non abbia al suo interno disabili, minori o anziani over 60.

La durata della Mia per occupabili e non occupabili

Si avrà diritto all'assegno se non cambiano le condizioni per 18 mesi nel caso di famiglia con disabili, anziani o minori rinnovabili e, dopo l'attesa di un mese, per altri 12 mesi. Il beneficio si potrà rinnovare ogni 12mesi con una pausa di un mese.
Per le famiglie senza minori, disabili a anziani il beneficio durerà fino a un anno con la prima domanda. Dopo un mese di sospensione si avrà diritto ancora a sei mesi ma poi si dovranno attendere 18 mesi prima di avere diritto a un nuovo assegno, sempre che si abbiano ancora tutti i requisiti previsti per il sussidio.

I requisiti della Mia e chi potrà richiederla

Per ottenere la Mia si dovrà essere cittadini italiani o dell'Ue con diritto di soggiorno permanente o cittadini di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo (a differenza dei 10 richiesti per il Rdc). Il valore dell'Isee non dovrà essere superiore a 7.200 euro (ridotto rispetto ai 9.360 del Rdc). Il valore del reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Anche la scala di equivalenza cambia. Si arriva comunque al massimo a 2,1 (2,2 se c'è un disabile) ma i minori non sono considerati. Per loro e per i maggiorenni per i quali la famiglia percepisce l'assegno unico arriverà una quota fissa di 50 euro al mese per figlio.
La Mia dovrà essere richiesta all'Inps con modalità telematiche. Una volta effettuati i controlli sui requisiti l'Istituto chiederà l'iscrizione presso il sistema informativo della Mia, per sottoscrivere un patto di attivazione digitale. Se si presentano dichiarazioni o documenti falsi per ottenere il beneficio si rischieranno la reclusione da due a sei anni oltre all'obbligo di restituire l'indebito.

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