Quanto guadagnano i presidenti di Camera e Senato tra stipendio, diaria e indennità
Giovedì 13 ottobre il Parlamento della nuova legislatura è riunito per la prima volta dopo le elezioni del 25 settembre. Tra i primi lavori delle prossime Camere c'è l'elezione dei rispettivi presidenti. Sono le cariche più importanti dello Stato, dopo il presidente della Repubblica. Formalmente, per importanza sono sopra anche al presidente del Consiglio.
Il presidente del Senato è stato eletto al primo scrutinio: si tratta di Ignazio La Russa, 75 anni, senatore di Fratelli d'Italia è già ministro della Difesa dal 2008 al 2011 nel governo Berlusconi. Per quanto riguarda la Camera, non è ancora chiaro chi verrà eletto: si parla di un deputato leghista, probabilmente Riccardo Molinari. Una cosa che si può già sapere, invece, è quanto guadagnano il presidente della Camera e il presidente del Senato. Sui due siti di riferimento infatti (quello del Senato e quello della Camera) ci sono tutte le informazioni sul trattamento economico dei parlamentari.
I presidenti di Camera e Senato, come tutti i parlamentari, sono dipendenti pubblici. Questo significa che anche per loro c'è un tetto massimo di compenso, come per tutti gli stipendi del settore pubblico: 240mila euro lordi all'anno. Secondo quanto risulta dalle fonti ufficiali, il compenso dei due presidenti di Senato e Camera è di circa 16mila euro netti al mese. Questa cifra comprende diverse voci: rimborsi, diaria e indennità. Ecco come si compone lo stipendio dei presidenti della Camera e del Senato.
Lo stipendio di Parlamentare: a quanto ammonta l'indennità
L'indennità parlamentare è la cosa più simile al classico stipendio. È considerato come un reddito da lavoro dipendente, su cui quindi si pagano le tasse. L'indennità di deputati e senatori è di circa 5mila euro netti al mese. La stessa si applica anche ai rispettivi presidenti.
Questa cifra è al netto di tutte le ritenute fiscali per l'Irpef, e anche dei contributi obbligatori che tutti i parlamentari versano: per l'assistenza sanitaria, per l'assegno di fine mandato e per la pensione che si ottiene dopo i 65 anni se si è stati in parlamento per almeno 5 anni. La cifra lorda, quindi prima di tutti i contributi, è di 10.450 euro.
A partire dal 2005, l'importo dell'indennità è stato progressivamente ridotto o bloccato, per tenere conto "dell'esigenza di contenimento delle spese dell'istituzione parlamentare", come spiega il sito della Camera. Senza queste riduzioni e sospensioni, l'indennità parlamentare, invece di circa 10mila euro lordi, sarebbe di oltre 16mila euro lordi al mese.
I rimborsi per le spese di mandato dei due presidenti
Nel compenso dei presidenti di Camera e Senato, come anche in quello degli altri parlamentari, rientrano anche alcuni rimborsi, tra cui il "rimborso delle spese per l'esercizio del mandato".
Per il presidente della Camera e tutti i suoi componenti, questo rimborso è stato fissato nel 2010 a 3.690 euro al mese, e da allora non è più cambiato. Sarà valido fino al 31 dicembre 2024, quando probabilmente sarà riconfermato, come avvenuto finora. Il rimborso è per metà forfetario, cioè automatico, e per metà va invece giustificato con spese come collaboratori, consulenze, convegni ed eventi.
Per le spese telefoniche i deputati ricevono 1.200 euro all'anno forfetari, mentre come "rimborso delle spese accessorie di viaggio" l'importo va da 3.323 a 3.995 euro ogni tre mesi. Va aggiunto che i deputati hanno tessere per la libera circolazione in autostrada, treni, navi e aerei, quindi la "spesa accessoria" si riferisce al trasporto dalla propria residenza all'aeroporto utilizzato per i collegamenti con Roma.
Il presidente del Senato e i senatori, invece, ricevono un rimborso forfetario di 1.650 euro al mese che unisce le spese accessorie di viaggio e quelle telefoniche. Oltre a questo, il rimborso spese per l'esercizio del mandato è di 4.180 euro al mese, di cui metà forfetario e metà da rendicontare, in modo simile a quello della Camera.
A questi rimborsi, sia per il presidente della Camera che per il presidente del Senato si aggiunge la cosiddetta diaria, presente anche per tutti gli altri parlamentari. Questa consiste nel rimborso per le spese di soggiorno a Roma. La somma è di poco più di 3.500 euro al mese, a cui vengono tolti circa 200 euro per ogni giorno di assenza dai lavori della Camera o dal Senato.
L'indennità di ufficio
Oltre all'indennità parlamentare e ai rimborsi elencati finora, solo per i presidenti del Senato e della Camera si aggiunge l'indennità d'ufficio, cioè una parte di stipendio aggiuntiva che viene riconosciuta per il fatto di ricoprire quella particolare carica.
Per il presidente della Camera, come per il presidente del Senato, la cifra prevista per l'indennità d'ufficio è di 4.223 euro netti al mese. Esistono altre indennità di carica, più basse, per vicepresidenti e questori e per i presidenti delle Commissioni.