Quanto guadagna davvero un parlamentare: i numeri veri, dopo la sparata di Fassino
L'intervento del deputato Piero Fassino (Pd) alla Camera sugli stipendi dei parlamentari non è piaciuto al suo partito. Tanto che la segretaria del Pd Schlein si è affrettata a prenderne le distanze: "Ha parlato a titolo personale, in dissenso rispetto al voto del Pd. Noi continuiamo a batterci per il salario minimo", ha detto la leader dem ieri sera.
Fassino, l'unico a non aver votato a favore del bilancio della Camera, essendosi astenuto, ha esibito in Aula il cedolino della retribuzione da parlamentare, criticando chi definisce "stipendi d'oro" quelli dei deputati. "Un luogo comune è che i parlamentari in particolare i deputati – ha detto – godano di stipendi d'oro, qui ho il cedolino di luglio 2023 da cui risulta che l'indennità lorda è di 10.435 euro, da cui giustamente vengono defalcati l'Irpef, l'assistenza sanitaria, la previdenza dei deputati che è di 1000 euro al mese, le addizionali regionali e comunali. Fatti tutti questi giusti prelievi l'indennità netta di ciascun deputato è di 4.718 euro al mese sono una buona indennità ma non sono stipendi d'oro". Ma è davvero così? Quanto guadagna un deputato ogni mese?
Quello che Fassino non dice infatti è che ogni mese un parlamentare si porta a casa più di 4718 euro. L'indennità parlamentare è prevista dall'articolo 69 della Costituzione, e serve appunto a garantire il libero svolgimento del mandato elettivo.
Come è spiegato molto chiaramente sul sito della Camera, in termini netti, "l'importo dell'indennità parlamentare, corrisposto per 12 mensilità, è pari a 5.269,04 euro, al quale devono poi essere sottratte le addizionali regionali e comunali, la cui misura varia in relazione al domicilio fiscale del deputato". Calcolando il valore medio di tali imposte addizionali, l'importo netto mensile dell'indennità parlamentare risulta pari a circa 5mila euro.
A questa cifra si arriva partendo dall'importo lordo di 10.435,00 euro, a cui sono sottratte le ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (Irpef e addizionali regionali e comunali).
Mentre per i deputati che svolgono un'altra attività lavorativa l'importo netto dell'indennità ammonta a circa 4.750 euro, che corrispondono a 9.975,00 euro lordi. Ma non è finita qui. Allo stipendio da deputato si aggiungono poi: la diaria pari a 3.503,11 euro, il rimborso delle spese per l'esercizio del mandato pari a 3.690 euro, 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e fino a 3.995,10 euro per i trasporti ogni tre mesi. Quindi in totale lo stipendio da deputato può arrivare a 13.971,35 euro netti mensili.
La replica di Fassino
Il deputato Fassino si difende, rilasciando un'intervista sul Corriere della Sera, in cui ha voluto precisare che il suo intervento non voleva essere un ‘j'accuse', per lamentarsi di una retribuzione esigua: "Basta leggere lo stenografico del mio intervento. Non ho detto che sia poco, non mi sono lamentato e ho detto che per me va bene così. Vorrei che però fosse chiaro che l’indennità che percepisce un parlamentare è meno di quello che prende un medio dirigente di azienda. Per non parlare dei magistrati o di altre alte cariche dello Stato".
Quando però gli viene fatto notare che per molti italiani quelle cifre sono stellari, risponde così: "È una buona indennità, ma molto lontana dalle cifre astronomiche di cui spesso si parla. Il mio voto è stato un atto contro la demagogia di chi cavalca l’antipolitica per screditare il Parlamento e delegittimare la politica".
"Come qualsiasi attività anche il funzionamento delle istituzioni democratiche ha un costo – ricorda – Affittare un teatro per una manifestazione ha un costo, far stampare dei volantini ha un costo… Non si può pensare che la politica sia una attività a costo zero. Il problema è che sia pagata in modo trasparente e proporzionata alle responsabilità".
Fassino tiene poi a precisare che le risorse che riceve "non rappresentano una indebita forma di arricchimento": il parlamentare le utilizza "tutti per l’attività politica e parlamentare", compreso il rimborso delle spese dell'esercizio del mandato, pari a 3.610 euro, che nel suo caso, assicura, viene assorbito dai compensi dei suoi collaboratori. Mentre della diaria, da 3500 euro, Fassino trattiene per le sue spese per l'attività politica, come trasferte o abbonamenti ai giornali, solo 1000 euro. La restante parte, 2500 euro, la versa al Pd nazionale e veneto.