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Quanto è aumentato il prezzo della spesa rispetto a un anno fa: l’allarme dell’Unione consumatori

Beni alimentari e bevande analcoliche costano, in media, l’11,2% in più rispetto a un anno fa. In questo periodo l’inflazione è cresciuta moltissimo, ma negli ultimi mesi è in calo: questo non sta accadendo, per il cibo. Per lo zucchero rincari del 46%, per l’olio del 26%.
A cura di Luca Pons
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È noto a tutti che negli ultimi due anni l'inflazione è tornata a salire come non accadeva da decenni: i prezzi sono aumentati in modo deciso, superando anche il 10% su base annua. Negli scorsi mesi, il trend dell'inflazione andato calando: a giugno la stima di Eurostat è che sia calata al 6,7%, in Italia, grazie soprattutto al fatto che il prezzo dell'energia è sceso. Si tratta di una percentuale comunque inaudita rispetto alla media degli ultimi dieci anni, ma poco più della metà rispetto a fine 2022. Questo calo, però, non si è ancora fatto vedere nei prezzi del carrello della spesa.

Dati Istat elaborati dall'Unione nazionale dei consumatori, infatti, mostrano che da giugno 2022 a giugno 2023. in media l'aumento dei prezzi dei beni alimentari di uso comune è stato dell'11,2%. Si parla di prodotti anche quotidiani, come la pasta e l'olio. Per distacco, il record è quello dello zucchero: il prezzo è salito del 46% in un anno.

L'Unc ha parlato di "speculazione", dato che i prodotti del carrello della spesa hanno un aumento molto più marcato rispetto ad altri. Va detto comunque che, come spiegato da Istat a Fanpage.it già alcuni mesi fa, per come funziona l'inflazione, è normale che i prezzi di alcuni beni si muovano più lentamente e quindi ci mettano più tempo a scendere. Anche perché l'inflazione è un problema che ci porteremo dietro ancora per diversi anni.

Il direttore dell'Unione, Massimiliano Dona, ha fatto sapere con un comunicato che per la famiglia media in Italia, il sovrapprezzo è di 1.389 euro in un anno di cui 632 euro in più per prodotti alimentari e bevande analcoliche. "Per una coppia con due figli, l'inflazione a +6,4% significa una stangata pari a 1.830 euro su base annua" e di questi "ben 861 servono solo per far fronte ai rincari dell'11,2% di cibo e bevande". Considerando una coppia con un figlio solo i numeri calano leggermente: "La spesa aggiuntiva è pari a 1.670 euro, 777 per mangiare e bere". Come prevedibile, con più di tre figli le spese sono più alte: "Una batosta che supera i duemila euro, 2.066 euro, 1.029 solo per nutrirsi e dissetarsi".

Questo accade nonostante, come detto, l'inflazione abbia visto un calo del 4% dall'inizio dell'anno. Il "carrello della spesa" analizzato dall'Istat, che include anche prodotti per la casa e per l'igiene personale, ha visto invece una discesa di soli due punti, dal 12,6% al 10,7%. Nello stesso periodo, il prezzo della pasta è aumentato (dello 0,6%).

Tra i prodotti con il rincaro maggiore, oltre allo zucchero, ci sono: il riso (+32,4%), l’olio d’oliva (+26,6%) e le patate (26,5%), seguite da latte conservato (+25,7%), gelati (+19,9%), vegetali freschi diversi dalle patate (+18,8% bibite analcoliche (+18,1%), margarina (+18%) e infine i succhi di frutta (+16,6%).

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