Quanto costa la crisi nel Mar Rosso all’Italia e cosa vuole fare il governo Meloni
Si parla di 95 milioni di euro al giorno da novembre 2023 a gennaio 2024. In totale, 8,8 miliardi di euro. Questa è la stima fatta da Confartigianato su quanto sta costando la crisi del Maro Rosso – legata agli attacchi di gruppi Houthi dello Yemen e ai bombardamenti di Usa e Regno Unito – all'Italia. Ogni giorno, infatti, le aziende italiane ‘perdono' 35 milioni di euro per mancate esportazioni, e 60 milioni per la mancanza di forniture. A essere esposte al rischio maggiore sono le piccole e medie imprese, che esportano molto al di fuori dell'Europa.
Le aziende più colpite sarebbero quelle della Lombardia, che hanno la maggior quantità di prodotti trasportati attraverso il Mar Rosso. Ma un altro settore che rischia di trovarsi in difficoltà è quello dei porti. Per questo il governo Meloni, già impegnato con altri Paesi Ue a programmare la missione navale Aspides, ha fatto sapere che nelle prossime settimane potrebbe partire un programma di ristori per i porti più in crisi.
La missione Aspides è nata dall'iniziativa di Italia, Francia e Germania, ma dovrebbero essere coinvolti anche Portogallo, Grecia, Danimarca, Paesi Bassi. Al momento c'è un'intesa politica di fondo sul suo funzionamento, ma mancano ancora "i dettagli tecnici", come ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Messaggero: "Quali navi schierare, dove fare il centro di comando". Il comando sarà italiano o francese, secondo Tajani. A quanto risulta, l'Italia dovrebbe schierare una fregata.
D'altra parte, non è solo l'Italia a essere toccata dal rallentamento dei commerci nel Mar Rosso, che porterebbe a sua volta a un aumento dei prezzi. Tutta l'Ue ne subisce gli effetti, considerando che da lì passa "tra il 25% e il 30% dei container mondiali", secondo il vicepresidente della Commissione europea Vladis Dombrovskis. La missione Aspides dovrebbe avere soprattutto la funzione di difendere le navi mercantili dagli attacchi Houthi. Il 19 febbraio, quando tutti i ministri degli Esteri dell'Ue si riuniranno, ci si aspetta che arrivi l'approvazione ufficiale.
Nel frattempo, però, l'impatto economico della situazione internazionale sta già arrivando. Per questo, il ministro Tajani ha chiarito: "Se la crisi non si calma valuteremo un intervento". Il vicepresidente del Consiglio e segretario di Forza Italia ha anche dato il limite temporale: "Un mese". Dunque, se per la fine di febbraio la situazione non sarà cambiata, il governo potrebbe pensare a un sistema di ristori per il settore portuale: "Valuteremo se dare sostegno e aiuto ai porti italiani più in difficoltà: Gioia Tauro, Brindisi, Taranto, Trieste e Genova".