Quanto costa introdurre la leva militare obbligatoria
Si torna a discutere di leva obbligatoria. I conflitti, primo fra tutti la guerra in Ucraina, e le tensioni internazionali hanno riaperto in Europa una riflessione che pareva ormai archiviata, quella sulla reintroduzione del servizio militare obbligatorio.
Sono diversi gli Stati dell'Unione europea che starebbero valutando di ripristinare la leva obbligatoria. In alcuni Paesi è già in vigore: la Lettonia, ad esempio, l'ha riattivata nel 2023, dopo quasi quindici anni dalla sua abolizione, a seguito della crescente pressione della minaccia russa al confine. Ma quanto costerebbe alle casse dello Stato adottare una simile decisione?
I costi del servizio militare obbligatorio
In Germania, dove pure l'ipotesi di un ripristino della leva è tornata alla ribalta, alcuni analisti hanno ragionato sui costi economici che ciò comporterebbe. In particolare, l'Istituto Ifo di Monaco di Baviera ha calcolato che l'eventuale reintroduzione del servizio militare obbligatorio nel Paese, avrebbe un impatto negativo sulla produzione economica tedesca con un calo compreso tra i 3 e i 70 miliardi di euro.
Tre sono i possibili scenari delineati dai ricercatori. Un primo valuta il peso che avrebbe sui bilanci dello Stato la reintegrazione della leva per un intero gruppo di età. In tal caso, Berlino si troverebbe a dover far fronte a un calo della propria produzione economia dell'1,6%, pari a 70 miliardi di euro. Un costo che corrisponderebbe, secondo l'esperto militare dell'Ifo, Marcel Schlepper all'insieme "dei fondi provenienti dal bilancio della difesa e dal fondo speciale della Bundeswehr".
Se invece, il servizio militare venisse reintegrato solo per un quarto della fascia d'età arruolabile, la spesa da sostenere ammonterebbe attorno ai 17 miliardi di euro. Una cifra che scenderebbe a 3 miliardi, solamente nel caso in cui l'obbligo riguardasse esclusivamente il 5% dei giovani idonei alla recluta. Questo modello sarebbe simile a quello adottato in Svezia, l'unico Paese dell'Ue in cui la leva militare riguarda sia gli uomini che le donne.
A riprova del concreto interesse manifestato dal governo tedesco sulla questione, recentemente il ministro della difesa Boris Pistorius ha presentato un progetto per il reintegro del servizio militare, che prevede, tra le altre cose: la registrazione di tutti coloro che risultano potenzialmente ingaggiabili e l'obbligo per i diciottenni di sottoporsi a un questionario per valutare la loro attitudine all'arruolamento.
Il dibattito sulla leva militare obbligatoria in Italia
A riaccendere il dibattito in Italia invece, è stato il disegno di legge annunciato da Matteo Salvini e poi depositato alla Camera. Il ddl della Lega intende ripristinare la coscrizione obbligatoria, con sei mesi di servizio civile o militare per tutti i ragazzi e le ragazze con un età compresa tra i 18 e i 26 anni.
Attualmente la leva militare è prevista dalla Costituzione, ma risulta "inattiva" per effetto della legge approvata dal governo Berlusconi nel 2004. Solo un decreto del Presidente della Repubblica può renderla nuovamente operativa, purché a determinate condizioni, quali la "deliberazione di stato di guerra" o di grave "crisi internazionale nella quale l'Italia è coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad una organizzazione internazionale".
Ad ogni modo, quello della leva obbligatoria è uno dei temi cari del Carroccio, che in più di un'occasione ha espresso, attraverso il suo leader, una posizione favorevole rispetto all'ipotesi di reintrodurla. Secondo Salvini, il servizio militare sarebbe uno strumento di "educazione civica" per i giovani.
Non la pensa allo stesso modo però, il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ribadito la sua chiusura nei confronti della proposta leghista: "Le forze armate hanno bisogno di professionalità, non è un luogo dove insegnare o educare i giovani. Devono difendere i valori di pace e democrazia. Una leva universale non è in discussione".