video suggerito
video suggerito

Quanto ci manchi, Sandro Pertini

Sandro Pertini parlò senza indugi contro la guerra, contro il fascismo e contro le diseguaglianze, temi su cui oggi in troppi balbettano. Pe questo avremmo bisogno di lui. Ci manca il suo essere partigiano che si evince dalla sicurezza e dalla dignità di sapere fortemente da che parte stare sugli argomenti su cui oggi troppi balbettano.
A cura di Giulio Cavalli
5.583 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Moriva 30 anni fa Sandro Pertini. Che sia "il presidente più amato dagli italiani" è diventato ormai uno slogan, che si svuota come tutti gli slogan, ma quello che è certo è che difficilmente il Paese ha avuto un altro Presidente della Repubblica capace di abbracciare un numero così vasto di italiani indipendentemente dalle posizioni di partito. La lezione di Sandro Pertini, oltre al suo essere partigiano autentico, è stata quella di indossare gli abiti dell'istituzione con tutto l'onore richiesto dalla Costituzione, con responsabilità e serietà. Roba d'altri tempi, forse.

Fu giornalista (altri tempi anche per la predisposizione verso i giornalisti) e trasformò il ruolo di Presidente della Repubblica da semplice notaio a voce del popolo italiano. Il 9 luglio del 1978, durante il suo discorso di insediamento, un discorso contro la guerra che oggi sarebbe deriso o addirittura snobbato, parole da scolpire sulla pietra: «[…] Non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà […] L'Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della Terra […]».

Parlò delle diseguaglianze prima che diventassero un argomento mainstream: «Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza la giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà. Ecco, se a me socialista offrissero la realizzazione della riforma più radicale di carattere sociale, ma privandomi della libertà, io la rifiuterei, non la potrei accettare. […] Ma la libertà senza giustizia sociale può essere anche una conquista vana. Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha un lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero. […]».

Ebbe parole chiarissime sul fascismo (che oggi andrebbero ripetute e ripetute ancora): «Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica […] il fascismo è l'antitesi di tutte le fedi politiche […], perché opprime le fedi altrui.»

Quanto ci manchi, Sandro, quanto ci manca l'essere partigiano che si evince dalla sicurezza e dalla dignità di sapere fortemente da che parte stare sugli argomenti su cui oggi troppi balbettano.

5.583 CONDIVISIONI
Immagine
Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views