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Quanto ci costerà la seconda rata dell’Imu

Se il Governo non trova le risorse a dicembre si potrebbe pagare la seconda rata dell’Imu. Con un saldo complessivo nettamente peggiore rispetto al 2013. Insomma, una vera e propria beffa.
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Per il momento il ritornello è sempre lo stesso: il Governo sta lavorando per trovare le coperture, non sarà facile ma c'è un impegno da rispettare e tutto sommato c'è ancora tempo. A ribadirlo, da ultimi, sono stati sia il viceministro dell'Economia Stefano Fassina (che tra l'altro in passato aveva espresso più di un dubbio sull'impostazione del provvedimento) che il ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio, cercando di frenare le polemiche seguite alle dichiarazioni del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. La sostanza però non cambia: a poche settimane dalla scadenza del termine ultimo il Governo non ha ancora trovato le risorse per l'abolizione della seconda rata dell'Imu.

C'è ancora tempo, certo, ma nel frattempo i Comuni si stanno riorganizzando e, in molti casi, il risultato potrebbe essere paradossale con i contribuenti che potrebbero ritrovarsi a pagare per la sola seconda rata del 2013 più di quanto hanno pagato per l'intera Imu del 2012. A spiegare quello che sembra un controsenso è il puntuale Gino Pagliuca sul Corsera: "Semplicemente: la seconda rata dell’Imu è pari al totale dovuto per l’anno detraendo l’importo pagato per la prima rata. La rata di giugno di quest’anno non è stata pagata, ma secondo le disposizioni doveva essere la metà dell’importo versato lo scorso anno e non il 50% dell’importo dovuto per il 2013 (impossibile a determinarsi perché non c’erano le delibere) e quindi dove il Comune decidesse un aumento di aliquota l’importo dovuto per il 2013 non sarebbe la metà dell’intera imposta ma una cifra più alta". Cifra più alta perché determinata dall'aumento delle aliquote deciso da alcuni Comuni e che potrebbe superare di circa 100 euro la quota complessiva versata nell'intero 2012. Il caso di Milano è emblematico: "Lo scorso anno i proprietari hanno versato in tutto 472 euro; a dicembre dovrebbero spenderne solo per la seconda rata 572. Vediamo perché: l’Imu 2013 allo 0,6% sarebbe di 808 euro; da questa cifra va tolta la rata risparmiata a giugno, cioè 236 euro (la metà di quanto dovuto per il 2012), rimane una differenza da pagare di 572 euro".

A tutto ciò bisogna poi aggiungere la questione del ritorno dell'Irpef al 50% sui redditi figurativi, con la possibilità di pagare altre tasse per quelle proprietà immobiliari non locate "site nel medesimo comune dove si ha anche l'abitazione principale". Insomma, per il momento (e nelle more di un intervento del Governo che appare oltremodo necessario, nonché fondamentale per la conservazione degli equilibri politici faticosamente raggiunti) a regnare sovrana è la confusione, con lo spettro di un ulteriore aggravio per le tasche dei contribuenti che, a questo punto, avrebbe davvero il sapore della beffa.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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