Quanto aumentano le pensioni con la rivalutazione dal primo ottobre: la novità del decreto Aiuti bis
Le pensioni degli italiani cresceranno dal mese di ottobre. Una delle novità del decreto Aiuti bis, varato pochi giorni fa dal governo Draghi, è proprio la rivalutazione delle pensioni. Nel testo definitivo – che comprende un po' di tutto, dagli aiuti alle famiglie e alle imprese per contrastare l'inflazione all'introduzione del docente esperto nelle scuole – è prevista anche una novità importante per i pensionati italiani: la rivalutazione del 2% per gli assegni inferiori a 2.692 euro, che rappresenta il limite – già spesso usato in passato dal governo – dei 35mila euro di reddito annuo lordo.
La misura è stata decisa dal governo insieme al taglio del cuneo contributivo a favore dei lavoratori – sempre fino a 35mila euro – portato a sua volta al 2%. Ma veniamo alle pensioni: la rivalutazione sarà effettiva da ottobre, quindi avrà effetto sulle ultime tre mensilità dell'anno, più la tredicesima.
Vediamo però, conti alla mano, quanto varrà effettivamente questa rivalutazione del 2% finanziata dal governo con quasi due miliardi di euro nel dl Aiuti bis. Bisogna distinguere, ovviamente, in base alle fasce di reddito. La percentuale di rivalutazione è fissa mentre le pensioni sono chiaramente differenti nel loro importo. Perciò il "bonus" sarà più alto per gli assegni più alti.
Secondo i calcoli della Uil, chi percepisce una pensione media di 952 euro avrà 19 euro in più nell'assegno di ottobre, novembre, dicembre e tredicesima. Parliamo ovviamente di una cifra lorda: 76 euro in tutto. Chi riceve una pensione minima di 524 euro, invece, vedrà crescere l'assegno di poco più di 10 euro lordi al mese, circa 42 euro compresa la tredicesima. E infine la terza simulazione viene effettuata su una pensione di 2.622 euro, praticamente il livello più alto che rientra nella rivalutazione: qui l'aumento è di oltre 51 euro lordi, più di 200 euro in quattro mensilità.