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Ius Scholae

Quanti nuovi cittadini italiani ci sarebbero grazie allo Ius Scholae in un anno

Con lo Ius Scholae oltre 300mila studenti senza cittadinanza italiana potrebbero acquisirla nel primo anno delle riforma. Sono i numeri di uno studio che calcola quanti sono coloro che, concluso un primo ciclo di studi, avrebbero i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana senza dover aspettare la maggiore età.
A cura di Annalisa Girardi
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Se venisse approvata una riforma della cittadinanza basata sullo Ius Scholae – che consentirebbe ai figli di stranieri che hanno completato un ciclo di studi nella nostra scuola di richiedere il passaporto – in un anno oltre 300mila studenti potrebbero diventare italiani. A fare un po' di calcoli è uno studio di Tuttoscuola.com, che guardando ai dati dell'anno scolastico 2022-23 ha ipotizzato il numero di coloro che, concluso un primo ciclo di studi, avrebbero i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana senza dover attendere di aver compiuto i 18 anni. In cinque anni diventerebbero oltre mezzo milione. Lo Ius Scholae cambierebbe le sorti di sei studenti di origine straniera su dieci, il 7% dell'intera popolazione scolastica.

Sarebbero circa 310mila i "nuovi" italiani con lo Ius Scholae

Lo studio si concentra sugli alunni iscritti all'ultimo anno delle scuole elementari: nel 2022-23 erano 550mila, di cui 55mila senza cittadinanza. Sarebbe più o meno questo il numero di studenti che avrebbe maturato i requisiti per richiedere il passaporto italiano, se ci fosse lo Ius Scholae. "L’incidenza del numero di alunni stranieri sul totale è del 10% a livello nazionale e va dal 2,9% della Sardegna al 15,4% della Lombardia", si legge nello studio, che mostra appunto dove si concentrano gli alunni di origine straniera.

Chiaramente, questi 55mila non sono gli unici che potrebbero avere accesso alla cittadinanza, in presenza della riforma: "Nel primo anno di entrata in vigore della ipotizzata norma sullo Ius Scholae anche gli studenti stranieri della secondaria di II grado potrebbero vantare il possesso del requisito di frequenza dei due cicli scolastici (scuola primaria e media) conseguito negli anni precedenti", sottolinea il report. Questi ultimi sono oltre 222mila.

E infine, "vanno considerati anche i corsi IeFP(Istruzione e Formazione Professionale) gestiti dalle Regioni, che accolgono gli alunni dopo la scuola media, e registrano molti iscritti di nazionalità straniera": parliamo di altri 35mila studenti. In conclusione, se ci fosse lo Ius Scholae nel primo anno potrebbero beneficiarne 310mila studenti.

I numeri del ministero sugli studenti senza cittadinanza italiana

Secondo il ministero dell'Istruzione, in totale ci sono quasi un milione di studenti senza cittadinanza italiana che hanno frequentato le nostre scuole nell'ultimo anno(2023-24), precisamente 869.336. A cui vanno aggiunti i 1-336 e i 19.893, rispettivamente della Valle d'Aosta e del Trentino Alto-Adige, registrati l'anno precedente. I potenziali beneficiari di una riforma basata sullo Ius Scholae sarebbe circa la metà, 560mila, di cui appunto oltre 300mila nel primo anno di applicazione della nuova normativa, e poi il resto nei quattro anni successivi.

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