Quanti migranti sono sbarcati in Italia nei primi sei mesi del 2024: i dati del Viminale
Nei primi sei mesi dell'anno sono sbarcate circa 25 mila persone sulle coste italiane, dopo aver attraversato il Mediterraneo nel tentativo di arrivare in Europa. Precisamente parliamo di 25.345 migranti registrati tra il 1° gennaio e il 28 giugno 2024. Sono i dati dell'ultimo aggiornamento del cruscotto del Viminale, che tiene conto degli arrivi via mare e della demografica delle persone che sbarcano sulle coste del nostro Paese. Ad esempio, il sito del ministero dell'Interno specifica che 5.382 delle persone arrivate da inizio anno sono di nazionalità bengalese (il 21% del totale), mentre altre 3.692 (il 15%) provengono dalla Siria e altre 3.219 (il 13%) dalla Tunisia.
Altre 2.001 delle persone arrivate quest'anno provengono dalla Guinea, mentre 978 dal Pakistan, 883 dal Gambia, 852 dal Mali, 846 dal Sudan e 692 dalla Costa d'Avorio, per quanto riguarda le principali nazionalità di origine. Quest'anno i minori non accompagnati erano 3.418, contro i 18.820 dell'anno scorso.
Oggi il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ospite della trasmissione Start su Sky Tg24 ha commentato i dati, anche riferendosi a quanto emerso dall'ultimo sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum / YouTrend, affermando che questi "mostrino qualche elemento positivo per quella che è l'azione di governo". Il titolare del Viminale ha anche aggiunto, parlando dell'accordo per i centri in Albania: "Si tratta i tratta di un progetto molto importante. Ma l'azione nei confronti dell'immigrazione irregolare deve essere orientata in molteplici direzioni. Ad esempio stanno funzionando i rapporti di collaborazione con la Costa d'Avorio. Dopo un anno di stretta collaborazione, gli arrivi di cittadini irregolari si sono ridotti del 92%".
Sui costi Piantedosi ha precisato che il progetto in Albania avrà un costo di 800 milioni in cinque anni: "Ma teniamo conto che abbiamo una gestione dell'accoglienza sul territorio nazionale che è di 1,7 miliardi di euro all'anno e che si fonda soprattutto di benefici concessi a persone che poi, al termine del percorso di richiesta della protezione internazionale, si rivelano non essere destinatarie dei benefici. Se funzionerà il progetto dell'Albania sarà un investimento destinato a far recuperare dei costi. La vera scommessa è l'effetto deterrenza che dovrebbe ridurre gli ingressi irregolari".
Sempre oggi la Croce rossa ha fatto invece il punto sulla situazione a Lampedusa, dove gestisce l'hotspot dell'isola, uno dei principali punti di arrivo delle persone soccorse in mare. A giugno 2024 nel centro di Contrada Imbriacola sono state accolte 2.885 persone, a fronte delle 10.441 dello stesso mese nel 2023, un calo pari a circa 73%. In totale, in 12 mesi, sono state ospitate nell'hotspot 98.225 persone. "L’azione umanitaria che svolgiamo quotidianamente sull’isola, così come in tutti i porti nei quali siamo impegnati attraverso le attività dei Comitati della CRI, è da sempre contraddistinta da una grande attenzione alle necessità e ai bisogni di ogni donna, uomo, bambino che arriva sulle nostre coste. Parliamo spesso di numeri ma dietro ad ognuno di essi c’è una vita, una storia diversa che parla di esperienze personali, in molti casi di dolore e sofferenza. E il nostro compito, nel leggere questi numeri, è quello di aver cura di ciascuna di queste 98.225 vite e delle altre che arriveranno. I nostri sorrisi e i nostri gesti, le nostre braccia che accolgono chiunque abbia bisogno, senza alcuna distinzione, tengono ogni giorno accesa la fiaccola di Solferino, un messaggio di speranza e futuro che arriva anche nei porti, trasformandoli in avamposti di umanità", ha commentato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.