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Quante persone perderanno il Reddito di cittadinanza nel 2024: da gennaio parte l’Assegno di inclusione

A fornire un po’ di numeri è il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, che fa sapere come da quest’estate siano stati inviati tra i 180 e i 190 mila messaggi per disattivare il Reddito di cittadinanza. Che dal 1° gennaio 2024 sarà definitivamente sostituito con l’Assegno di inclusione.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra qualche settimana, da gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza verrà definitivamente sostituito dall'Assegno di inclusione. Le domande dovrebbero partire già da metà dicembre, ha fatto sapere il direttore generale dell'Inps Vincenzo Caridi: la misura sarà rivolta alle famiglie in condizione di povertà con componenti "non occupabili" nel proprio nucleo, cioè minori, over 60 o disabili. Da quest'estate l'Inps ha fatto sapere di aver inviato "in totale 180 – 190 mila messaggi" per disattivare il beneficio alle famiglie che non ne avranno più diritto. Caridi, in un'intervista a Repubblica di alcuni giorni fa, aveva però precisato che "entro novembre c'era la possibilità di rientrare nel Reddito, se presi in carico dai servizi sociali" e che questa eventualità si è realizzata per 48 mila famiglie: "Dall'11 dicembre l'Inps pagherà loro tutti gli arretrati e dal 21 dicembre l'ultima mensilità".

Per quanto riguarda le famiglie uscite dal Reddito di cittadinanza e che hanno fatto domanda per attivare il Supporto formazione e lavoro, il direttore dell'Inps ha fatto sapere che sono 74 mila, anche se le domande arrivate all'inizio di dicembre erano molte di più, ben 124 mila. "Alcuni percettori hanno deciso di non richiedere il nuovo strumento. Altri che magari erano ex beneficiari del Reddito sono rientrati. Delle 124 mila domande, quelle inserite in modo completo in Siisl con il curriculum e con il Pad sottoscritto, il Piano di attivazione digitale, sono però solo 49.300".

Di queste 49.300 domande, hanno già ricevuto l'assegno di 350 euro legato allo Strumento di formazione e lavoro "quelle che hanno completato il percorso con la sottoscrizione del Patto di servizio presso il Centro dell'impiego e con l'avvio concreto di una politica attiva, con la partecipazione di un corso di formazione o a un progetto utile alla collettività, il Puc", ha spiegato Caridi, aggiungendo che tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024 saranno resi noti i dati.

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