Quando verrà eletto e chi sarà il nuovo leader di Forza Italia dopo Silvio Berlusconi
Il percorso per la successione di Silvio Berlusconi è scandito, almeno a grandi linee. Chi erediterà la leadership di Forza Italia, invece, è ancora un enorme punto di domanda. Al momento Antonio Tajani ha preso temporaneamente la guida del partito – senza nessun colpo di scena, visto che è sempre sembrato il primo nel grado di successione interna – e da reggente sta portando Forza Italia ai prossimi appuntamenti congressuali. Il calendario è ancora un po' vago, ma da qui alle elezioni europee del 2024 – che si terranno tra meno di un anno esatto – il partito di Berlusconi deve avere un nuovo leader eletto dal congresso. Un erede politico vero e proprio, insomma, ciò che l'ex presidente del Consiglio non ha mai saputo – e probabilmente voluto – costruirsi.
"Dobbiamo lavorare tutti quanti insieme per trasformare i sogni di Berlusconi, quelli non ancora realizzati, in opere concrete – ha detto Tajani a Mattino 5 – Oggi riuniamo i nostri gruppi parlamentari per tenere uniti tutti i nostri eletti alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo".
Oggi ci sarà il comitato di presidenza di Forza Italia, l'organo decisionale del movimento politico. In questa sede sarà convocato il consiglio nazionale, che con ogni probabilità, secondo lo stesso Tajani, si terrà entro la fine di luglio. In questa sede verrà eletto il nuovo presidente di Forza Italia dopo la morte di Berlusconi. Il nuovo leader riunirà nuovamente il comitato di presidenza, per decidere in quale data organizzare il congresso nazionale. Qui verrà rieletto il presidente.
Il presidente che verrà eletto entro il prossimo mese in consiglio, insomma, sarà pro tempore e necessario per l'organizzazione del congresso – con ogni probabilità sarà lo stesso Tajani a ricoprire questo incarico – mentre il vero nuovo leader sarà quello che uscirà vincente dal congresso. I tempi, in questo caso, sono molto più lunghi: si parla sicuramente del 2024, ma con congruo anticipo rispetto alle elezioni europee di inizio giugno.
Sui nomi c'è l'imbarazzo della scelta: in un primo momento l'eredità di Berlusconi sarà raccolta per forza di cose da Antonio Tajani, ma la leadership del partito sarà contendibile per la prima volta dalla sua fondazione. A meno che non intervenga la famiglia Berlusconi. Si è parlato a lungo di una possibile discesa in campo di Marina o di Pier Silvio, poi persino di Luigi. E c'è il ruolo di Marta Fascina sullo sfondo, su cui però Tajani è stato chiaro: non avrà uno "spazio formale" nel partito.