Quando si è contatto stretto di un positivo alla Covid-19 e cosa fare
Continuano ad aumentare i positivi nel nostro Paese. Nel giorno di Natale è stato raggiunto un nuovo record di contagi dallo scoppio della pandemia: oltre 54 mila casi in un solo giorno. Di conseguenza crescono anche le possibilità di avere contatti con una persona che ha contratto l'infezione: quando scatta la quarantena? Quanto tempo deve trascorrere prima di poter uscire dall'isolamento? Le regole cambiano per vaccinati e non vaccinati? Ecco una serie di risposte a queste domande che riassumono tutto quello che c'è da sapere su cosa fare quando si ha avuto un contatto con una persona positiva al Sars-Cov-2.
Come si identifica un contatto stretto
La prima precisazione da fare è che non tutti i contatti sono uguali e la sorveglianza sanitaria scatta solo in casi specifici. O meglio, solo in caso di contatto stretto che è quello considerato ad alto rischio. Il ministero della Salute ha definito a questo link quali sono le situazioni in cui ci si possa considerare un contatto stretto:
- nel caso in cui un convivente sia positivo
- se si ha avuto un contatto fisico diretto (come una stretta di mano) con un positivo (ma anche se si sono toccati ad esempio i fazzoletti utilizzati da questa persona e si ha quindi avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni)
- se si è stati più di 15 minuti a distanza ravvicinata con un positivo senza indossare la mascherina
- se si è stati nella stessa stanza al chiuso con un positivo senza Dpi idonei oppure se si è viaggiato nello stesso mezzo di trasporto (entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso positivo)
Rispetto a quest'ultima possibilità, però, bisogna notare che se si ha avuto un contatto in treno o in autobus per meno di un quarto d'ora, questo viene classificato a basso rischio proprio a causa del breve periodo di tempo trascorso esposti al caso di infezione. Lo stesso vale per il contatto diretto faccia a faccia: se è durato meno di un quarto d'ora non va considerato come contatti a rischio. Per i contatti a basso rischio non è prevista l'osservanza di alcun tipo di regole: non si è sottoposti né a quarantena, né sarà necessario sottoporsi a tampone (a meno che, ovviamente, non si sviluppino sintomi).
Cosa fare quando si ha avuto un contatto stretto
Una volta accertato di essere un contatto stretto, scattano i protocolli di sorveglianza sanitaria. Questi prevedono passaggi diversi e tempistiche differenti in base allo stato di vaccinazione. Tra la Faq del ministero della Salute si specifica come comportarsi sia nel caso si abbia avuto un contatto stretto definito nel tempo, oppure cosa fare se si continua ad essere esposto al contatto (come nel caso di due persone che vivono insieme). Sempre tra le domande frequenti si specifica la differenza tra quarantena, isolamento e sorveglianza attiva:
- La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso COVID-19, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi.
- L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da COVID-19 da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.
- La sorveglianza attiva è una misura durante la quale l'operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza.
Se si ha avuto un contatto con una persona positiva bisogna mettersi immediatamente in quarantena e avvisare il proprio medico di base che, a sua volta, informerà l'Asl competente alla quale spetterà disporre ufficialmente il periodo di quarantena o di sorveglianza. Bisognerà quindi isolarsi e non sarà possibile avere contatti con altre persone.
Come cambiano le regole per i vaccinati e i non vaccinati
Per i vaccinati il periodo di quarantena dura 7 giorni: dopo una settimana dal contatto sarà possibile effettuare un test molecolare o rapido e uscire (ovviamente non nel caso risulti positivo) dalla quarantena. Nella circolare dello scorso 11 agosto, il ministero prevede anche che i vaccinati possano uscire dalla quarantena senza aver effettuato un tampone dopo 14 giorni, sempre a patto di non avere i sintomi tipici della Covid-19.
Per i non vaccinati cambiano le tempistiche: dopo aver avuto un contatto stretto, infatti, bisognerà restare in quarantena per 10 giorni (e non 7) prima di poter effettuare un tampone. Solo dopo il 10 giorno di isolamento, se non si presentano sintomi, si potrà effettuare un test e, se negativo, si potrà uscire dalla quarantena.