Quando diminuirà il prezzo della benzina, il taglio nel decreto da oggi in Gazzetta Ufficiale
Ora è ufficiale, il decreto Energia è stato pubblicato in Gazzetta ed è entrato in vigore, così come il decreto ministeriale che prevede il taglio delle accise sui carburanti. I provvedimenti, pubblicati con titolo "Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi in Ucraina", sono stati approvati dal governo la scorsa settimana ed erano molto attesi a causa del caro carburanti che sta mettendo in seria difficoltà imprese, famiglie e autotrasportatori. Il decreto prevede una riduzione delle accise sul costo del carburante, che avrà un prezzo più basso fino al 30 aprile 2022. Tra le misure previste dal decreto c'è anche il bonus benzina da 200 euro richiedibile dalle aziende per i propri dipendenti.
Il prezzo della benzina con il decreto in vigore da oggi
Il prezzo della benzina e del gasolio, perciò, calerà di 25 centesimi. Secondo le stime degli ultimi giorni, il costo della benzina dopo l'intervento del governo sarà di circa 1,88 euro al litro, mentre il gasolio dovrebbe scendere a 1,85. Al momento i prezzi alle pompe di benzina non sono ancora aggiornati e difficilmente cambieranno già da oggi.
Quando si abbasserà il prezzo della benzina
Il taglio di 25 centesimi dovrebbe essere effettivo ovunque già da domani, ma potrebbero esserci delle difficoltà tecniche. In ogni caso lo sconto sarà in vigore fino a fine aprile, poi – come ha spiegato il ministro Cingolani – si deciderà in base all'andamento del mercato e alla eventuale necessità di intervenire nuovamente.
Entra in vigore anche il bonus benzina
Con la pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore anche il cosiddetto bonus benzina da 200 euro. Si tratta di un'esenzione – fino, appunto, a 200 euro – per chi riceve i buoni benzina da parte della propria azienda. La caratteristica del bonus è proprio questa: fino a 200 euro di buoni per il carburante ceduti dalle imprese ai lavoratori saranno completamente esentasse. In ogni caso, perciò, non concorreranno alla formazione del reddito del lavoratore.
