Quando scatterà la zona gialla, arancione e rossa: le Regioni rilanciano sui nuovi parametri
Dopo un giorno e mezzo di discussioni faccia a faccia (a distanza), la Conferenza delle Regioni ha una proposta definitiva da presentare al governo. La linea dei presidenti regionali sarà chiara: in zona gialla, arancione e rossa non ci si deve finire e se ci si finisce scatta l'utilizzo più esteso del green pass. A spiegare quanto emerso dalla nuova riunione di questa mattina è stato lo stesso presidente della Conferenza e del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "Abbiamo condiviso una proposta per la revisione degli indicatori delle zone di rischio, formulando l'ipotesi di portare, per la zona bianca, il limite massimo di occupazione dei posti letto in area medica al 30% e quello delle terapie intensive al 20%".
Le soglie che vorrebbero ottenere le Regioni sono ben più alte di quelle di cui si è parlato all'inizio (5% per la rianimazione e 10% per i ricoveri in reparto), ma anche dei numeri su cui si è ragionato fino a ieri (15% e 20%). Insomma, i governatori puntano ad avere ampio margine di manovra nella revisione dei parametri decisionali: "Si tratta di proposte che facciamo al governo, in un'ottica di collaborazione istituzionale, anche alla luce dell'attuale contesto epidemiologico e dalla progressione intensa della campagna vaccinale", ha continuato Fedriga.
Il presidente Fedriga ha spiegato anche che "la Conferenza delle Regioni ha elaborato alcune proposte sull'uso del green pass in un'ottica positiva, ovvero per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite", ad esempio "grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi". Anche sul green pass la linea delle Regioni è chiarissima: per ora bisogna utilizzarlo per far ripartire le attività ferme, per evitare che subiscano ulteriori danni economici. Poi, se e quando tornerà la zona gialla, si potrà allargare l'utilizzo anche ad altre attività, come ad esempio ristoranti e locali al chiuso. Ora la palla passa al governo e al presidente Draghi, che prima ascolteranno le proposte delle Regioni, poi si riunirà la cabina di regia e infine decideranno cosa fare in Consiglio dei ministri al massimo domani. Sì, perché il tempo stringe e per diverse Regioni si avvicina la zona gialla.