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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

Inchiesta Liguria, quando sarà l’interrogatorio di Toti e cosa succederà dopo

Il presidente della Liguria, accusato di corruzione, sarà sentito dagli inquirenti tra circa due settimane secondo il suo legale. Dopo l’interrogatorio ci saranno diversi passaggi cruciali – tra cui la richiesta di lasciare i domiciliari – e l’inchiesta continuerà a fare il suo corso.
A cura di Luca Pons
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Nell'inchiesta sulla Liguria che ha coinvolto il presidente di Regione Giovanni Toti, le accuse non hanno ancora preso una forma definitiva – nelle carte si parla di corruzione, ma è spuntata anche l'ipotesi di falso, e mentre proseguono gli interrogatori gli inquirenti potrebbero modificare le accuse. Il momento più atteso è proprio quello dell'interrogatorio di Toti, richiesto dallo stesso presidente che in prima battuta aveva scelto di non rispondere.

Quando sarà l'interrogatorio di Toti

Il suo legale ha confermato che con tutta probabilità il colloquio di Toti con gli inquirenti arriverà tra circa due settimane, negli ultimi giorni di maggio, anche se avrebbe preferito che fosse prima. Il presidente ligure ha già detto che si sta preparando, e l'interrogatorio potrebbe essere un momento decisivo. Innanzitutto perché Toti darà la sua versione dei fatti, come fatto negli ultimi giorni dall'imprenditore Aldo Spinelli (che ha sostanzialmente accusato lo stesso Toti di avergli chiesto a più riprese soldi per la campagna elettorale, in cambio di promesse che poi non manteneva).

Ma l'interrogatorio potrebbe essere anche il momento in cui i legali di Toti faranno richiesta per sollevare gli arresti domiciliari e riportare il presidente ligure in libertà. Al di là dell'effetto sulla sua vita personale, la fine dei domiciliari potrebbe avere un impatto anche sul futuro politico di Toti.

Cosa deciderà il presidente della Liguria sulle sue dimissioni

Al momento, l'ipotesi delle dimissioni per il presidente della Liguria è stata esclusa sia dal diretto interessato, sia dagli esponenti della maggioranza che hanno parlato (con una certa cautela) del suo caso. Toti ha incassato il sostegno della presidente del Consiglio, e stamattina rispondendo a un'interpellanza alla Camera il governo ha chiarito che non ci sono gli estremi per chiedere lo scioglimento del Consiglio comunale o la rimozione del presidente, perché questa operazione è prevista dalla Costituzione solo in casi estremi.

Tuttavia, pochi giorni fa il ministro della Difesa Guido Crosetto ha messo in evidenza un altro aspetto: "Come fa Giovanni Toti a governare agli arresti domiciliari? Non può. È evidente che questa condizione, insieme alla pressione psicologica che arriva da tutte le parti, lo obbligherà a dimettersi", ha detto Crosetto a Otto e mezzo. In questa prospettiva, quindi, la decisione del giudice sull'eventuale richiesta di lasciare i domiciliari potrebbe avere un peso anche sull'amministrazione ligure. Per quanto, naturalmente, non ci sia l'obbligo di presentare le dimissioni da parte di Toti anche se i domiciliari dovessero continuare.

Quali saranno le prossime tappe del caso Toti nell'inchiesta in Liguria

Nell'interrogatorio, come detto, Giovanni Toti potrà dare la sua versione di quanto avvenuto agli inquirenti. I risvolti della vicenda su cui sarà chiamato a rispondere sono moltissimi: i contenuti delle sue intercettazioni che sembrerebbero degli scambi di favore con il mondo delle imprese, ma anche i rapporti che un collaboratore di Toti avrebbe avuto con esponenti di cosa nostra.

Poi, a prescindere che i domiciliari continuino o meno, l'inchiesta proseguirà nel suo corso. Le prossime tappe al momento sembrano ancora lontane, considerando che dopo mesi di lavoro gli inquirenti stanno proseguendo a pieno regime con gli interrogatori: prima la chiusura delle indagini, poi la richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. Solo a quel punto, dopo la decisione di un giudice, potrebbe avere il via un processo.

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