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Covid 19

Quando sarà eliminato il green pass, il piano del governo per tornare alla normalità

Secondo i due sottosegretari alla Salute, Sileri e Costa, a breve arriverà un programma con la fine delle restrizioni contro il Covid. Si comincerà il primo aprile con l’allentamento del green pass, che dovrebbe terminare a giugno.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Eliminare le ultime restrizioni contro il Covid, è questo il piano che il governo sta mettendo a punto in vista del 31 marzo. Sappiamo che con la fine dello stato di emergenza qualcosa cambierà, ma anche che molte regole rimarranno: una su tutte il green pass – che sia base o rafforzato, super o normale – come strumento di selezione all'ingresso per una lunga lista di attività. Certo la certificazione verde verrà ridotta mano a mano, con un calendario – che il governo ha promesso ma mai pubblicato, forse anche per via della guerra scoppiata in Ucraina – che si preannuncia serrato fino all'inizio dell'estate. Per capirci: l'obiettivo è arrivare alla stagione che comincia a giugno più liberi possibile da ogni vincolo. E quindi da ogni regola.

Non si conoscono le tempistiche, dicevamo, ma qualche indizio dal governo comincia ad arrivare. Soprattutto perché cresce compatto il fronte di chi vuole eliminare subito il super green pass sul lavoro: Lega e Movimento 5 Stelle stanno facendo un pressing importante su Draghi e il governo per ottenere l'eliminazione della certificazione verde almeno per i lavoratori già dal primo aprile. È noto, infatti, che il 31 marzo finirà lo stato di emergenza: addio ai colori delle Regioni, cambiano le regole sulla quarantena nelle scuole, si abbandona quasi del tutto lo smart working, vengono sciolti Comitato tecnico scientifico e struttura commissariale del generale Figliuolo (su quest'ultima non è detto che il governo voglia comunque tenerla in piedi in altro modo). Quello che chiedono 5 Stelle e Lega è di far coincidere quella data con la fine dell'obbligo di certificazione verde sul lavoro.

Questa mattina hanno parlato entrambi i sottosegretari alla Salute – Pierpaolo Sileri e Andrea Costa – proprio per chiarire quando il governo interverrà sull'allentamento delle misure restrittive: "Entro giugno lo scenario ci permetterà di arrivare a un'estate senza più restrizioni – ha confermato Costa, intervistato a Radio Anch'io – Nei prossimi giorni il governo penserà a un cronoprogramma sul green pass. Ci sarà un allentamento delle misure restrittive che sarà graduale ma partirà da subito per esempio per gli spazi all'aperto, come bar e ristoranti, dove credo, già dal primo aprile, il green pass rafforzato non sarà più necessario".

Quanto al super green pass sul lavoro – che esclude la possibilità di ottenerlo con il tampone negativo – Costa ha aggiunto: "Stiamo valutando se trasformare, prima del 15 giugno, il green pass rafforzato in green pass base, questo consentirebbe a molti cittadini di tornare a lavorare ovviamente facendosi il tampone ogni due giorni". Non si sa, però, quando verrebbe effettuata questa modifica. Al momento la regola scadrebbe naturalmente il 15 giugno, con la fine dell'obbligo vaccinale per gli over 50. Sulla stessa linea Sileri: "Il green pass rafforzato per il lavoro andrà rivisto, anche molto presto", ha sottolineato a Mattino 5.

Il sottosegretario Sileri ha poi spiegato a grandi linee quale sarà la roadmap del governo: "La distanza di sicurezza andrà tolta fra le prime cose" e "togliere la distanza significa anche rivedere tutti i protocolli di palestre, piscine, studi televisivi". Poi "penseremo a togliere anche la mascherina al chiuso e rimodulare gli isolamenti per i positivi asintomatici". Quanto al green pass, il senatore pentastellato ha aggiunto: "Non sarà certo per sempre, abbiamo ribadito più volte che è qualcosa di temporaneo", quindi "a un certo punto dovrà terminare, ma rimarrà una vaccinazione, spero non obbligatoria".

Entrambi i sottosegretari, infine, hanno rassicurato sull'aumento dei nuovi casi Covid che stiamo vedendo in questi giorni: "Si sta registrando un lieve aumento dei contagi, non solo in Italia – ha detto Sileri – Non è però significativo finché non si vede un aumento dei ricoveri, che per ora non c'è". Questo incremento "è verosimilmente dovuto alle sottovarianti di Omicron, di cui una è più diffusiva di Omicron stessa – ha continuato – Ma la maggior circolazione non si traduce in aumento di ricoveri, quindi la situazione è francamente sotto controllo". Lo stesso discorso è stato fatto da Costa: "Siamo davanti a numeri sotto controllo, con la situazione negli ospedali assolutamente gestibile".

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