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Emergenza siccità in Italia

Quando sarà dichiarato lo stato di emergenza in Italia per la siccità e cosa cambierà

Lo stato di emergenza per siccità si avvicina e per il capo della Protezione Civile è questione di un paio di settimane. Potrebbe essere razionata l’acqua, anche di giorno.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il nodo siccità non si scioglie e un intervento del governo è sempre più necessario. L'ondata di caldo che dura da settimane, praticamente senza precipitazioni, sta mettendo in ginocchio l'Italia. Perciò si viaggia veloce verso un decreto Siccità, all'interno del quale dovrebbe essere proclamato anche lo stato di emergenza nazionale: "I criteri li stiamo definendo con le Regioni e soprattutto le misure – ha spiegato questa mattina a Skytg24 il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio – Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime settimane avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione dello stato di emergenza".

Per lo stato di emergenza sembra ormai questione di tempo, "un paio di settimane" secondo Curcio. Il punto ora è mettere a terra le misure che possano contrastare la siccità. Il capo della Protezione Civile non si è nascosto: "Il razionamento diurno dell'acqua" non si può escludere. Ma attenzione: "In alcune zone del Paese non è sicuramente escluso il fatto che il razionamento dell'acqua porti a una chiusura temporanea anche nelle ore diurne – ha insistito Curcio – Bisognerà capire i segnali meteorologici delle prossime settimane. Avremo anche dei momenti in cui l'acqua arriverà e probabilmente arriverà tutta insieme". Insomma, occhio al meteo e speriamo che piova.

"Siamo al 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70% di neve in meno", ha spiegato ancora il capo della Protezione Civile. Il Po, da cui continuano ad arrivare immagini drammatiche, è pieno "sino all'80% in meno". E poi c'è anche l'allarme incendi, che sono più del doppio dell'anno scorso e oltre sei volte in più del 2020: "Dal 15 di giugno a ieri ci sono state quasi 199 schede di intervento contro le 80 del 2021 e le 30 del 2020 – ha confermato Curcio – Siamo molto preoccupati".

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