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Covid 19

Quando potrebbero entrare in zona gialla la Sicilia, la Sardegna e le altre Regioni

Per almeno un’altra settimana tutta l’Italia dovrebbe restare in zona bianca, ma presto la situazione potrebbe cambiare: secondo una previsione dell’istituto Mauro Picone del Cnr la Sicilia dovrebbe raggiungere i parametri da zona gialla tra 10 giorni, mentre la Sardegna tra 17. Per le altre Regioni, invece, sembra esserci più tempo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Ancora una settimana di zona bianca dovrebbe essere garantita per tutta l’Italia. Poi il rischio della zona gialla diventa sempre più concreto, almeno per alcune Regioni. Gli ultimi dati confermano che anche i territori più a rischio, Sardegna e Sicilia, dovrebbero restare in zona bianca la prossima settimana, scongiurando così il pericolo di nuove restrizioni nei giorni successivi al Ferragosto. Ma le proiezioni fanno vedere che già tra una decina di giorni la Sicilia potrebbe raggiungere i dati da zona gialla e la Sardegna una settimana dopo. I nuovi parametri per il passaggio in zona gialla sono stati stabiliti dal decreto 23 luglio 2021 n. 105, il quale prevede che si rimane in zona bianca, se l'incidenza settimanale è sopra i 50 casi ogni 100mila abitanti, nel caso in cui vi sia o un’occupazione dei posti letto in area medica uguale o inferiore al 15% o di quelli in terapia intensiva uguale o inferiore al 10%. Tradotto, vuol dire che per passare in zona gialla bisogna avere: incidenza sopra i 50 casi, ricoveri oltre il 15% in area medica e ricoveri oltre il 10% in terapia intensiva.

Le previsioni sulla zona gialla per Sicilia e Sardegna

È Giovanni Sebastiani, matematico dell’istituto Mauro Picone del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), a fornire una previsione sul giorno in cui le Regioni più a rischio raggiungeranno i parametri che le costringeranno a entrare in zona gialla. Con le attuali condizioni epidemiologiche (quindi con l'attuale trend confermato) la Sicilia dovrebbe raggiungere tra 10 giorni i requisiti per la zona gialla, mentre per la Sardegna ci vorrebbero 17 giorni. Per quanto riguarda la Sicilia, siamo al 14% di ricoveri ordinari (si deve superare il 15%) e al 7,1% di terapie intensive (si deve superare il 10%): con l’attuale trend, che vede una crescita esponenziale, i valori limite potrebbero essere raggiunti in 10 giorni. In Sardegna, invece, siamo al 6,8% di ricoveri ordinari e all’11% di terapie intensive (quindi questo valore è già stato superato): se il trend dovesse essere confermato si arriverebbe a valori da zona gialla in 17 giorni. Altra situazione a rischio è quella del Lazio, dove si ha il 6,8% di posti occupati nei reparti di area medica e il 6,6% in terapia intensiva: il calcolo del Cnr prevede che venga superata la soglia delle intensive tra 13 giorni, mentre per i reparti bisognerà attendere altri 21 giorni, il che vuol dire zona bianca per almeno altre tre settimane.

Le altre Regioni a rischio per incidenza e ricoveri

Il primo criterio da considerare è quello dell’incidenza: al momento è superiore ai 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti in tutte le Regioni tranne Abruzzo, Lombardia, Molise, Bolzano, Trento, Piemonte e Puglia. Ma in molti casi si avvicina, comunque, al valore soglia. Ci sono poi da considerare i dati sui ricoveri. Stando agli ultimi dati Agenas, oltre alle tre Regioni su citate nessuna ha cifre estremamente preoccupanti al momento, ma alcune vanno tenute d’occhio: la Liguria è al 7% di occupazione per le terapie intensive, la Calabria all’11% per l’area medica, la Toscana (5% per entrambi i valori) e l’Emilia-Romagna (4% e 5%) vedono un aumento dei casi e dell’incidenza (in Toscana ha già ampiamente superato quota 100). Andiamo a vedere quali sono i dati sull’occupazione dei posti letto Covid negli ospedali di tutte le Regioni, considerando che il primo dato è quello sulle terapie intensive e il secondo quello sui reparti di area medica:

  • Abruzzo 1% – 4%
  • Basilicata 1% – 7%
  • Calabria 2% – 11%
  • Campania 3% – 7%
  • Emilia-Romagna 4% – 5%
  • Friuli-Venezia Giulia 2% – 2%
  • Lazio 7% – 7%
  • Liguria 7% – 3%
  • Lombardia 2% – 4%
  • Marche 3% – 5%
  • Molise 3% – 2%
  • Bolzano 2% – 3%
  • Trento 0% – 3%
  • Piemonte 1% – 2%
  • Puglia 4% – 4%
  • Sardegna 11% – 7%
  • Sicilia 7% – 14%
  • Toscana 5% – 5%
  • Umbria 1% – 4%
  • Valle d’Aosta 0% – 4%
  • Veneto 2% – 3%.
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