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Quando per il M5s il leader Alde era il “peggio dell’Eurostatocentrismo”

Polemiche e contestazioni per la decisione di Grillo di sottoporre a votazione il passaggio del M5s Europa nel gruppo dei liberali. E c’è chi ricorda come in passato il MoVimento sia stato molto critico proprio con il leader del gruppo dei Liberaldemocratici europei.
A cura di Redazione
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Sta facendo molto discutere la decisione del capo politico del M5s Beppe Grillo di chiedere agli iscritti di votare per la permanenza degli europarlamentari del MoVimento nel gruppo EFDD o per un eventuale cambio di gruppo. Le alternative sono infatti molto contestate non solo dalla base grillina, ma anche da autorevoli esponenti dei gruppi parlamentari: la scelta è infatti fra i “non iscritti”  e fra il gruppo Alde, l’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa guidata da Guy Verhofstadt.

E proprio intorno alla figura del parlamentare belga è nata una delle polemiche più controverse all’interno della galassia grillina. In molti hanno infatti ricordato come solo poco più di un anno fa Verhofstadt fosse giudicato “l’eurodeputato che colleziona poltrone”, il “politico che dentro al Parlamento europeo più incarna l'euroStatocentrismo”. A definirlo in tal modo era proprio il M5s Europa, con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo in cui, tra le altre cose, si citava un rapporto di alcune ONG, che spiegava come sull’integrità del politico gravassero forti dubbi:

Verhofstadt ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina [i cui] interessi economici sono certamente influenzati dalle leggi e dai regolamenti europei, in particolare nei settori del commercio e dell'accesso ai mercati […] I lauti compensi che Verhofstadt riceve da Sofina potrebbero sollevare dubbi circa un potenziale conflitto di interesse che lo coinvolge in numerosi settori politici in cui il Parlamento europeo legifera e su cui lui stesso, come deputato, deve votare".

Bisogna inoltre considerare come si tratti di una scelta molto importante, anche per gli equilibri politici complessivi a livello europeo. Con il passaggio degli eletti M5s, il gruppo Alde acquisirebbe altri 17 membri e si rafforzerebbe la candidatura di Verhofstadt alla guida del Parlamento europeo (tra le altre cose, cadrebbe la candidatura del grillino Pedicini, espressione EFDD).

Una decisione che ha sorpreso molti, in primis gli stessi europarlamentari:

Anche per questa ragione, sono in molti a pensare che la scelta migliore possa essere quella di non aderire ad alcun gruppo. Scrive Nicola Morra: “Europa od Italia, siamo nati per essere una rivoluzione culturale prima ancora che politica. Se questo comporta un lungo attraversamento del deserto, non ci sono problemi. La solitudine della marcia non ci spaventa!”. E Dell’Orco aggiunge:

Ancora più duro Riccardo Nuti, che parla di dignità e di poltrone, attaccando la linea "ufficiale" e la possibilità di cambiare gruppo:

Diversa invece la linea dei fedelissimi, a partire da Danilo Toninelli:

Infine, va segnalata la presa di posizione del gruppo dei Verdi, che ha chiarito alcuni aspetti della "ricostruzione" di Grillo sull'indisponibilità ad accogliere i membri M5s:

In merito a quanto dichiarato da Beppe Grillo sul mancato ingresso del M5s nel gruppo Greens-European Free Alliance (Greens/Efa) confermo i contatti e il dialogo intercorso – fa sapere Monica Frassoni, copresidente del Partito Verdi Europei e fondatrice di Green Italia – Le relazioni con i membri del M5s al Parlamento europeo su diversi temi, tra cui l'ambiente, il climate change, le questioni fiscali, sono positive e ci auguriamo possano continuare. Il gruppo dei Verdi europei ha detto no ad un ingresso del M5s per le posizioni da esso espresse in merito al processo di integrazione europea, alle politiche sull'accoglienza e l'immigrazione, sulle funzioni dei membri del Parlamento europeo in relazione ad una società esterna privata, la Casaleggio associati

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