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Quando il nuovo sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi si vantava di essere fascista

In un post su Facebook del 2016 il neosindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi affermava di non aver mai tradito il fascismo, postando la canzone di un gruppo naziskin. Biondi, un passato in Alleanza Nazionale e fino a pochi mesi fa iscritto al movimento di estrema destra Casa Pound, vanta un’amicizia di lunga data con Giorgia Meloni.
A cura di Valerio Renzi
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Pierluigi Biondi e il presidente di Casa Pound Gianluca Iannone
Pierluigi Biondi e il presidente di Casa Pound Gianluca Iannone

Il nuovo sindaco de L'Aquila Pierluigi Biondi, uscito a sorpresa vittorioso dal ballottaggio, rischia di mettere in imbarazzo la sua maggioranza per il suo recentissimo passato di estrema destra. Il futuro candidato di un centrodestra che con fatica ha ritrovato la sua unità nel capoluogo abruzzese, nell'agosto del 2016 scrive così su Facebook alla ripresa della stagione calcistica: "Tre cose non ho tradito nella mia vita. Dalla più recente alla più antica: la prima è al mio fianco (e subito commenterà: “ah io sarei una ‘cosa'?), la seconda è anticostituzionale, la terza è una maglia che tra qualche minuto tornerà a farmi soffrire. Daje Toro, si ricomincia”. Biondi ci fa così sapere che è fedele alla compagna, che tiene per il Toro e che non ha mai tradito il fascismo (“la seconda è anticostituzionale”). A suggellare il post “Tifo selvaggio”, canzone degli ‘Intolleranza', uno dei primi gruppi naziskin che nel suo repertorio (tanto per dirne una) ha un brano intitolato “Werfolf”, dedicato all'ultima resistenza armata nazista proseguita anche dopo la caduta di Berlino. Quaranta due anni, già sindaco di Villa Sant'Angelo, Biondi viene dalla destra del territorio, da una lunga militanza passata da Alleanza Nazionale a Casa Pound, di cui è stato tesserato dal 2011 al 2016.

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Quando annuncia la prima volta la volontà di scendere in campo, Biondi lascia intendere che sarà il candidato del movimento di estrema destra (“ho già parlato con Gianluca Iannone”, presidente di Casa Pound). Una circostanza che anche Claudia Pagliariccio, candidata di bandiera di Casa Pound che ha raggranellato al primo turno l'1,2% dei voti, quando gli dà dell'opportunista nel corso della campagna elettorale. Il movimento di estrema destra e il suo candidato in pectore litigano ferocemente quando Biondi chiarisce di voler dar vita ad un progetto più largo di una lista legata alla sola Cp, luna di miele finita, ognuno per la sua strada. Dopo aver lanciato un progetto civico Biondi diventa in men che non si dica il candidato di Fratelli d'Italia. Il sodalizio con Giorgia Meloni (“non è un mistero la mia vecchia amicizia con lei”) nasce nella capitale dove frequenta l'università, e la futura ministra guida Azione Giovani. Ed è proprio Meloni, con Salvini e Berlusconi in un vertice romano, a sancire la candidatura di Biondi per un centrodestra unito all'Aquila: il capoluogo abruzzese è dato per perso, e nessuno vuole metterci davvero la faccia. Il resto come si dice "è storia", e parla più di una sconfitta del centrosinistra che ha governato negli ultimi dieci anni, e di un'ottima capacità mediatica di Biondi, più che di un ottimo stato di salute del centrodestra.

Forza Italia, Noi Con Salvini e Fratelli d'Italia festeggiano la vittoria (inaspettata) all'Aquila sul candidato di centrosinistra Americo Di Benedetto, ma ora si trovano con un sindaco che deve riuscire nell'impresa di tenere unita una variegata compagine, e guidare una città che a nove anni dal sisma del 2009 ancora è ben lontana da aver completato la ricostruzione. Chissà se Biondi saprà mettere da parte la sua incrollabile fede, quando si troverà ad indossare la fascia tricolore non di un piccolo comune di 500 anime ma di una delle più importanti città del paese.

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