Abbiamo il governo più taccagno della storia, ovviamente con chi non ha soldi. Perché a tutti (o quasi) verrebbe in mente di far pagare le imposte a chi le evade, a chi le elude, a chi ha un commercialista che lo aiuta a dimenticarsene, a chi non versa l'Iva, a chi non chiede fattura, a chi ha il pos scarico, a chi nasconde i soldi sotto al materasso, nelle cuciture dei divani o ai piedi delle statue dei leoni fuori dalla villa.
Ma soltanto al nostro governo poteva venire in mente di far pagare di più i poveri e gli stranieri, che talvolta coincidono. Non è forse un'idea geniale? Spoiler: no.
Evidentemente dal taglio del reddito di cittadinanza il Governo non aveva risparmiato abbastanza, e dunque oggi qualcuno deve pur pagare in questo Paese, no? E chi, meglio di coloro che sono già vessati? Un'idea con i controfiocchi, però quelli di Jerry Calà.
E' evidente la regola non scritta: che nessuno tocchi i tassisti, i balneari e i parenti. Ma per gli altri, sotto a chi tocca. E per primi tocca sempre ai poveri, forse perché i poveri (e gli studenti) non hanno un ufficio stampa da mettere al lavoro per far valere i propri diritti. E allora – questo è il ragionamento – se non sono in grado di farli valere, i diritti possiamo anche tagliarteli. Anzi: da oggi paghi, e se già pagavi, pagherai di più. Semplice, no? Quasi come dimenticarsi di fare uno scontrino.
Perché questo governo partorisce idee contro gli ultimi alla velocità con cui si riproduce un coniglio nano? Perché è più comodo, no? Difficilmente se colpisci chi già (mediaticamente) non conta niente, avrai manifestazioni di fronte Palazzo Chigi, e in ogni caso chi si metterà di traverso rispetto a queste scelte, difendendo gli ultimi, non ci farà una bella figura; il ragionamento del governo è certamente questo. E i partiti che difenderanno la dignità dei più fragili, e degli stranieri, certamente non troveranno lì i voti per continuare a stare in Parlamento. Perciò chi li difende probabilmente smetterà presto; questo è con molta probabilità il ragionamento dietro le decisioni governative.
E dunque, vai con l'imposta. Vi ricorderete, soltanto qualche settimana fa, le 4.938 euro entrate prepotentemente nel dibattito pubblico, quelle previste per alcune categorie di immigrati reclusi nei centri, chieste per riottenere la libertà.
Non puoi pagare? Sei rinchiuso. Puoi pagare? Allora sei libero. Al che io mi domando: ma allora perché li avevate rinchiusi, soltanto perché erano poveri, dato che soltanto i non-poveri possono riacquisire la libertà?
E poi, è notizia contestuale all'approvazione di ieri della legge di Bilancio, l’aumento della quota di iscrizione al Servizio sanitario nazionale richiesta agli stranieri extracomunitari, ma non a tutti, soltanto a quelli che la pagavano già, ora aumentata del 60%. Non poco, in ogni caso; soldi che verseranno persone arrivate in Italia da Paesi extra Unione Europea prevalentemente per motivi di studio.
Esiste un proverbio, in italiano: "Piove sempre sul bagnato". Oppure, dalle mie parti in Toscana, dove siamo meno fini e meno signori, si suole dire: "Becchi e bastonati".