Quando finirà lo stato di emergenza e verrà eliminato il green pass: il piano del governo
Nelle prossime settimane l'Italia imboccherà definitivamente la strada dell'uscita dalla pandemia di Covid. L'intenzione del governo è chiara: allentare poco alla volta le restrizioni, per accompagnare il Paese fuori dall'emergenza. Ci sono, però, una serie di nodi da sciogliere. Nell'esecutivo le visioni sono diverse – come sempre – e alcuni appuntamenti saranno dei punti di svolta sia a livello simbolico che pratico. Uno su tutti è l'eventuale prolungamento dello stato di emergenza, che al momento non sembra in discussione. Il 31 marzo, quindi, potrebbe scadere definitivamente dopo oltre due anni.
Fine dello stato di emergenza: cosa significa e cosa cambia
Sulla fine dello stato di emergenza il 31 marzo non sembrano esserci particolari discussioni. Nell'immediato dovrebbe comportare lo scioglimento del Comitato tecnico scientifico e della struttura commissariale del generale Figliuolo, ma anche il decadimento di una serie di regole come lo smart working, le mascherine, i colori delle Regioni. Insomma, il governo dovrà capire – a livello normativo – se e come far sopravvivere le misure alla fine dello stato di emergenza. La svolta più importante, però, è simbolica. Dopo oltre due anni finirebbe la condizione di emergenza, il che sarebbe un messaggio chiaro a tutti gli italiani: il peggio è passato, si torna alla normalità.
Addio al green pass, quali sono le posizioni nel governo
La partita più accesa si gioca sul green pass. Se da un lato sembra difficile che il governo possa decidere di rimuoverlo prima dell'estate, la pressione da parte della Lega si fa insistente. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha chiesto la fine di tutte le restrizioni entro marzo, mentre il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha sottolineato la necessità che l'Italia si allinei "alle regole di Francia e Spagna, che stanno aprendo tantissimo". Il ministro leghista ha detto di averlo chiesto espressamente a Speranza, che invece rimane cauto: "Il virus non scomparirà ed è molto più grave dell'influenza – ha detto a Repubblica il suo consulente Walter Ricciardi – I risultati sono soddisfacenti, ma abbassare le difese rende possibile un ritorno di fiamma dell'epidemia". Il green pass "serve ancora", perché "insieme alla vaccinazione deve diventare uno dei due perni della nuova normalità, se li togliamo siamo a rischio". Un'altra data da cerchiare in rosso sul calendario delle riaperture è il 15 giugno, quando scadrà l'obbligo vaccinale contro il Covid per gli over 50 e per alcune categorie di lavoratori.