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Quando e come partirà il prossimo anno scolastico

Il nuovo anno scolastico riprenderà a settembre, ma con qualche giorno di ritardo rispetto al solito. Prima delle nuove lezioni, infatti, gli studenti dovranno recuperare le eventuali insufficienze registrate durante l’anno scolastico tutt’ora in corso. Vediamo cosa prevede il decreto scuola per il ritorno in classe, sia per gli studenti che per il personale e i docenti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il decreto scuola, di cui si parla in queste ore soprattutto per il nodo del concorso dei precari, sta iniziando il suo iter al Senato. Il testo, però, prevede anche tante altre importanti novità per gli studenti e i docenti italiani, a partire dalle misure per l’avvio del nuovo anno scolastico 2020/2021. A settembre, infatti, la riapertura non sarà la solita, ma le novità potrebbero essere tante. A partire dalla data della ripresa delle lezioni, che verrà sì stabilita dalle Regioni ma che potrebbe slittare di qualche giorno rispetto al solito. Andiamo a vedere quando e come partirà il prossimo anno scolastico.

L’inizio dell’anno scolastico 2020/2021

Il secondo articolo del decreto prevede le regole per l’inizio del nuovo anno scolastico, che deve avvenire tenendo conto dell’eventuale necessità di tenere dei corsi di recupero per gli studenti che hanno riportato delle insufficienze durante l’anno ancora in corso. Insufficienze che non porteranno alla bocciatura, a causa dell’impossibilità di apprendimento in classe e della didattica online, ma che dovranno essere recuperate. Di conseguenza, la partenza del nuovo anno scolastico vero e proprio e delle nuove lezioni potrebbe seguire una procedura diversa e subire un rallentamento. L’ipotesi più probabile, quindi, è quella che le lezioni inizino in ritardo, magari qualche giorno più avanti e non agli inizi di settembre, quando si tornerà in classe. Altra novità potrebbe riguardare i libri di testo: si potrà anche procedere alla conferma dei libri di testo adottati per l’anno tutt’ora in corso.

Le immissioni in ruolo e il personale scolastico

Le ordinanze ministeriali in deroga all’attuale legislazione non riguardano solo la data di inizio delle lezioni, ma anche le procedure per l’immissione in ruolo, l’assegnazione del personale scolastico e lo scorrimento delle graduatorie da destinare all’estero. Secondo il decreto è possibile procedere alla modifica degli aspetti procedurali e delle tempistiche per l’immissione in ruolo, così come per le utilizzazioni e i contratti a tempo determinato: si potrà prevedere una deroga alla normale tempistica del 31 agosto, rinviando non oltre il 15 settembre. Ancora, si potrà procedere all’utilizzo delle graduatorie per l’assegnazione temporanea per un anno per il personale scolastico all’estero. Infine, si ricorda ancora nel testo approdato al Senato, che tutte queste norme non prevedono ulteriori spese per la finanza pubblica.

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