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Quando arriverà la terza dose di vaccino contro il Covid per tutta la popolazione

Bisognerà aspettare i dati, ma gli esperti a cui si è affidato il governo cominciano ad essere più possibilisti sulla somministrazione della terza dose di vaccino contro il Covid a tutta la popolazione. Brusaferro lo ha definito questa mattina “uno scenario verosimile”, mentre Rezza ha preso tempo per “monitorare la persistenza della risposta immunitaria”. In ogni caso i sei mesi tra la seconda e la terza dose previsti al momento, per molti giovani cadranno nel bel mezzo dell’inverno.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La terza dose di vaccino contro il Covid, o come viene chiamata dagli scienziati "dose booster", potrebbe essere estesa presto a tutta la popolazione. No, al momento non c'è un calendario e non ci sono certezze, ma gli esperti continuano a non escludere l'ipotesi e a spiegare che nelle prossime settimane verranno analizzati i dati – soprattutto quelli provenienti dai Paesi che hanno cominciato prima la campagna vaccinale – e verrà presa una decisione. Che la protezione data dal vaccino cali nel tempo è ormai evidente, ma non si sa ancora quanto e in che misura. "Oggi è raccomandata per alcune categorie, in particolare quelle più fragili, ma la terza dose di vaccino anti-Covid per tutta la popolazione è uno scenario verosimile", ha commentato oggi il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, a margine di un convegno a Venezia.

Brusaferro ha anche spiegato quale sarà il metodo: "Continueremo a monitorare la persistenza della risposta immunitaria, e man mano che ci saranno le evidenze del caso, saranno declinate dal punto di vista organizzativo". Insomma, nessun annuncio né calendari per la terza dose a tutta la popolazione, ma il governo e gli esperti dovranno tenere conto che i sei mesi dalla vaccinazione – periodo di tempo dopo il quale oggi viene effettuata la dose booster agli over 60 e non solo – per le fasce d'età più giovani cadranno nel bel mezzo dell'inverno. E no, non ci si potrà far trovare impreparati. "Abbiamo ancora del tempo per decidere sulla terza dose riservata alle persone più giovani – ha spiegato infatti il direttore del dipartimento di Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, sempre a Venezia – del resto la maggior parte ha cominciato il ciclo vaccinale a ridosso dell'estate e non sono passati i sei mesi per l'ulteriore richiamo". Poi, però, ha continuato: "Stiamo ancora valutando se e quando effettuarla, guardando anche agli studi effettuati in Israele, dove si è cominciato a immunizzare l'intera popolazione già nei primi mesi dell'anno".

Ci potrebbero essere delle novità già nelle prossime settimane, in base ai dati che arriveranno. In ogni caso non dovrebbe esserci un problema di forniture, con il generale Figliuolo che ha già assicurato a più riprese di avere a disposizione dosi per un ulteriore richiamo a tutta la popolazione. Intanto, però, il professor Andrea Crisanti – direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova – lancia l'allarme: "Se non vogliamo che accada quello che stiamo vedendo in Gran Bretagna, la terza dose di vaccino anti-Covid dovrebbero farla tutti – ha spiegato a Cusano Tv – Sappiamo che la protezione dopo sei mesi scende in modo significativo, quindi tutte le persone vulnerabili e il personale sanitario dovrebbero farla il prima possibile". Poi c'è "un'esigenza di sanità pubblica, perché la maggior parte delle persone dopo sei mesi dalla seconda dose diventa molto più suscettibile a trasmettere la malattia e in alcuni casi anche ad ammalarsi, quindi la terza dose deve essere contemplata come un vero e proprio programma di sanità pubblica a lungo termine".

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