Quando arriverà il green pass sullo smartphone: sarà un QR code nell’app Io
Il green pass sarà uno strumento fondamentale per la vera ripresa del turismo in Italia e in Europa. Per averlo, però, bisognerà aspettare ancora qualche settimana, mentre le strade per ottenerlo sono ormai chiare: tampone negativo, vaccinazione o guarigione dal Covid. Lo ha ribadito anche Vittorio Colao: "Il certificato verde lo avranno quelli che si sono vaccinati alla seconda vaccinazione, quelli che hanno passato un tampone, in questo caso sarà a scadenza, e poi i guariti dal Covid". Il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale ha spiegato che il governo è "contento dei risultati della versione europea che abbiamo già testato". Da metà giugno "saremo pronti" e il primo di luglio "partirà", ha aggiunto Colao, intervistato durante un evento organizzato da Repubblica.
Il ministro ci ha tenuto a specificare che "chi avrà il certificato non dovrà fare le quarantene e non dovrà sottoporsi a possibili restrizioni". Ma attenzione: "È un certificato, non un passaporto". Sulla modalità di utilizzo Colao ha spiegato come funzionerà dal punto di vista tecnico: "Forse non bisognerà scaricarlo – ha rivelato il ministro – molto probabilmente si riceverà direttamente una notifica e chi ha l'app Io lo potrà avere direttamente". Poi ha specificato che "anche Immuni avrà dentro il certificato" e che questo, sostanzialmente, è "un QR code" che "potrà essere messo dappertutto".
Colao si è soffermato anche su altri temi di stretta attualità, tra cui la vaccinazione in vacanza per i cittadini italiani, della quale si continua a discutere tra Regioni e struttura commissariale. Il governo è al lavoro per poter permettere la somministrazione del vaccino fuori Regione, ma "mantenendo il controllo del flusso logistico – ha spiegato il ministro – e senza mettere a repentaglio la pianificazione logistica del generale Figliuolo". C'è una discussione sul tema, ha assicurato Colao, ribadendo che "l'esigenza è di preservare il controllo della logistica". Il ministro ha sottolineato che "se tutti andiamo a fare il vaccino nello stesso posto bisogna saperlo per tempo, affinché ci siano le quantità giuste, e la Regione di partenza deve essere informata".