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Quando arriva il pagamento dell’assegno unico a gennaio 2025 e perché è in ritardo: l’annuncio Inps

Le rate dell’assegno unico relative al mese di gennaio 2025, verranno accreditate a partire dalla settimana del 20 gennaio 2025 con una novità legata alle modifiche recenti nel sistema di gestione dei servizi finanziari. Il nuovo sistema Re.Tes ha introdotto nuove procedure di pagamento e conguaglio, semplificando e modernizzando il processo grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni.
A cura di Francesca Moriero
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Le rate dell’assegno unico relative al mese di gennaio 2025, che non hanno subito variazioni rispetto ai periodi precedenti, verranno accreditate a partire dalla settimana del 20 gennaio 2025. Per coloro che invece hanno avuto un conguaglio, l’importo delle rate sarà accreditato entro la fine del mese. Il conguaglio potrà essere a credito, nel caso in cui l’importo da ricevere sia maggiore, o a debito, qualora ci siano importi da restituire.

Questo processo fa parte del nuovo sistema Re.Tes (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria), che ha visto l’adesione dell’INPS e la sua implementazione dal 1° gennaio 2025. Re.Tes è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra la Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei conti, con l’intento di snellire le procedure amministrative e allinearle agli sviluppi più recenti nei sistemi e strumenti di pagamento. L’obiettivo di questa nuova architettura informatica è quello di rendere più efficienti e moderne le operazioni legate alla Tesoreria dello Stato, facilitando così la gestione dei pagamenti e delle riscossioni da parte dei cittadini e delle istituzioni.

Quando verrà pagato l'Assegno Unico a gennaio 2025: le date

A partire dalla settimana del 20 gennaio 2025 verranno accreditate le rate dell'assegno unico relative al mese di gennaio 2025. Le rate non subiranno alcuna variazione rispetto ai periodi precedenti.

Perché il pagamento dell'Assegno Unico è in ritardo

Il ritardo del pagamento dell'Assegno unico sembrava essere dovuto ai tempi tecnici richiesti dall'Inps per ricalcolare alcuni assegni alla luce delle nuove regole previste dall'ultima legge di bilancio. Dopo le numerose domande poste dagli utenti al profilo Facebook ufficiale Inps Famiglia, nei giorni scorsi è arrivato il chiarimento: "Quando avremo novità le condivideremo con voi come sempre. Ne approfittiamo per ricordare che le date del calendario pagamenti sono orientative e che generalmente gli accrediti avvengono entro la fine del mese".

Come funziona e come cambia l'Assegno Unico Universale nel 2025

L’Assegno Unico Universale (Auu) è una misura di supporto economico pensata per le famiglie con figli a carico, riconosciuta per ogni figlio sotto i 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli con disabilità. L’importo dell’assegno varia in base a diversi fattori, tra cui il reddito del nucleo familiare, il numero e l’età dei figli, e la presenza di eventuali disabilità.

Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 c'è quella che riguarda il trattamento fiscale: le somme percepite a titolo di Assegno Unico non saranno più considerate nel calcolo dell’Isee, che viene utilizzato per determinare l’accesso a diverse prestazioni sociali. Questo cambiamento ha un impatto importante per esempio sul bonus nido, un rimborso che può arrivare fino a 3.600 euro per i genitori con figli sotto i tre anni e un reddito inferiore ai 40mila euro. Inoltre, per il primo anno di vita del bambino o della bambina, l’importo dell’assegno sarà incrementato del 50%, per supportare ancora di più le famiglie nei primi mesi di crescita.

Per chi già riceve l’assegno, non sarà necessario fare una nuova domanda, la richiesta si rinnoverà automaticamente, a condizione che l’Isee venga aggiornato entro la scadenza del 28 febbraio 2025. Nei giorni scorsi, l’INPS aveva inviato una comunicazione via email a tutti i beneficiari, per invitarli ad accedere al portale per utilizzare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) precompilata e confermare o aggiornare così i dati reddituali e patrimoniali della propria famiglia.

I pagamenti saranno gestiti tramite il Sistema Unico di Gestione Iban (Sugi), che richiederà l’inserimento del proprio Iban per l’accredito diretto. In aggiunta, sono previste semplificazioni per le famiglie con un Isee inferiore ai 25mila euro, che potranno richiedere una maggiorazione dell’importo dell’assegno, contribuendo così a ridurre ulteriormente le disuguaglianze economiche.

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