In arrivo nuovo Dpcm Green Pass, le linee guida sulle app per i controlli a lavoro
È la settimana in cui il Green Pass farà il suo ingresso anche nel mondo del lavoro. Da venerdì 15 ottobre, infatti, la certificazione verde sarà obbligatoria per dipendenti pubblici e privati per accedere al luogo di lavoro. Che sia per avvenuta vaccinazione, per esito negativo del tampone o per guarigione dalla malattia, i lavoratori dovranno esibire un Green Pass valido per entrare a lavoro. Per questo, il governo ha messo a punto delle linee guida che forniscono indicazioni operative per il controllo delle certificazioni, almeno nella pubblica amministrazione. Resta in attesa, invece, il settore privato per il quale non sono ancora trapelate indicazioni sul sistema di verifica dei Green Pass dei dipendenti per i quali, tuttavia, potrebbe arrivare una nuova app che, sulla scorta di quella già introdotta nelle scuole, potrebbe velocizzare i controlli e garantire un notevole risparmio di tempo all'ingresso in ufficio. Ad ogni modo, sul controllo del Green Pass in azienda e negli uffici pubblici dovrebbe arrivare un nuovo Dpcm su cui il governo si sta confrontando in queste ore.
Decreto Green Pass dal 15 ottobre, come sarà l'app per controllarlo in azienda
Per facilitare gli ingressi a lavoro, il governo dovrebbe introdurre a stretto giro una nuova app per controllare il Green Pass in azienda. Si tratta di un sistema che andrebbe ad aggiungersi a quello introdotto per verificare la validità delle certificazioni del personale scolastico e alla precedente VerificaC19, l'app utilizzata da tutte le attività in cui è già obbligatorio il Green Pass. La nuova applicazione, progettata dalla società pubblica Sogei, consentirebbe di evitare la verifica di ogni singolo Green Pass, velocizzandone il controllo tramite il sistema delle tessere sanitarie ed evitando così code e minuti di attesa all'ingresso a lavoro. Accedendo al sistema informatico, infatti, l'azienda verificherebbe la validità delle certificazioni di tutti i dipendenti senza però memorizzare i dati personali dei lavoratori. Infatti, il nodo su cui il governo si sta confrontando con il Garante della privacy è proprio quello della tutela dei dati personali perché, così come stabilito dal decreto che ha esteso la certificazione al mondo del lavoro, il datore di lavoro non può sapere se il Green Pass sia stato generato da vaccinazione, tampone o guarigione, ma solo se sia valido o meno.
Come verrà controllato il Green Pass dal 15 ottobre, le linee guida per la PA
Sono 32mila le amministrazioni pubbliche italiane e 3 milioni i dipendenti che dal 15 ottobre saranno coinvolti nell'estensione dell'obbligo di Green Pass. Le linee guida per la PA elaborate dai ministri Brunetta e Speranza stabiliscono che tutto il personale dipendente e qualsiasi altra persona (ad eccezione degli utenti) che entrino in un ufficio pubblico debbano essere in possesso di una certificazione verde valida. Sono esclusi dall'obbligo solo i soggetti esentati dalla campagna vaccinale (purché abbiano la relativa certificazione medica), mentre sono tenuti ad esibire la certificazione anche i visitatori come "le autorità politiche o i componenti delle giunte e delle assemblee delle autonomie locali e regionali". In ogni caso, restano fermi gli obblighi di isolamento in caso di contagio.
Per quanto riguarda l'aspetto dei controlli, invece, questi sono affidati al datore di lavoro o ad un suo delegato e le indicazioni elaborate lasciano autonome le amministrazioni "nell'organizzazione dei controlli" pur considerando "auspicabile che vengano utilizzate modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso e che siano compatibili con la disciplina in materia di privacy". In particolare, il controllo della validità del Green Pass potrà essere effettuato quotidianamente "preferibilmente all’accesso della struttura" a tappeto oppure solo ad un campione pari ad almeno il 20% del personale. Le linee guida, tuttavia, prevedono la possibilità che il datore di lavoro possa chiedere il Green Pass con un anticipo di massimo 48 ore per le attività che richiedono una certa programmazione, come quella dettata dall'organizzazione dei turni di lavoro. In ogni caso, il lavoratore che sia sprovvisto di Green Pass valido sarà considerato assente ingiustificato "con perdita della retribuzione e di ogni altro emolumento, fino alla esibizione della certificazione verde".
Sarà possibile usare l'app Verifica C19?
Le linee guida elaborate prevedono che le pubbliche amministrazioni possano utilizzare le piattaforme digitali già in loro possesso e che comunque "saranno rese disponibili in tempo utile specifiche funzionalità per la verifica automatizzata dei Green Pass da parte delle amministrazioni". Se queste funzionalità non dovessero essere introdotte entro il 15 ottobre, gli uffici pubblici potranno comunque utilizzare l'app VerificaC19 comunemente impiegata in tutte le attività in cui è indispensabile avere la certificazione verde. Tuttavia, anche dopo l'arrivo di sistemi di controllo automatizzato, "in caso di malfunzionamento di tali soluzioni" il Qr Code del Green Pass potrà essere scantinato con VerificaC19. La stessa app potrà comunque trovare applicazione in tutti quegli uffici pubblici con pochi dipendenti in cui non è essenziale una verifica automatizzata delle certificazioni.