Quali sono le sanzioni previste con i nuovi tutor 3.0: le multe e la percentuale di tolleranza

Con l’installazione di nuovi Tutor 3.0 sulle autostrade, gli automobilisti saranno più a rischio di subire sanzioni per eccesso di velocità. I rilevatori applicano la stessa percentuale di tolleranza degli autovelox, ma l'argomento in passato è stato dibattuto, e in alcuni casi dei giudici hanno deciso diversamente.
I nuovi tutor sono strumenti per la rilevazione della velocità che sono stati installati su 26 nuove tratte autostradali. Il loro funzionamento è diverso da quello degli autovelox, perché non misurano la velocità in un singolo punto, ma calcolano la velocità media in un tratto di strada che può essere lungo alcuni chilometri: fotografano gli autisti all'inizio e poi alla fine di quel tratto, e osservano quanto tempo ci ha messo per completarlo.
Un decreto del ministero dei Trasporti – guidato da Matteo Salvini – dello scorso giugno aveva approvato l'utilizzo dei Tutor 3.0. Ora, la misura è stata definitivamente messa in pratica. Le tratte stradali coperte, in tutto, sono 178, per un totale di circa 1.800 chilometri. I tutor esistono già dal 2005, ma nel tempo sono migliorati dal punto di vista tecnologico.
Quali sono le sanzioni per chi supera i limiti di velocità
Gli autisti che superano i limiti di velocità andranno incontro alle stesse multe, che si tratta di un'infrazione rilevata da un autovelox o da un tutor. L'importo delle multe, aumentato dall'ultima riforma del Codice della strada, è il seguente:
- se si va fino a 10 km/h oltre il limite, si paga da 42 a 173 euro
- se si va tra 10 km/h e 40 km/h oltre il limite, si paga da 173 a 694 euro (se avviene per almeno due volte in un anno, in un centro abitato, l'importo aumenta: da 220 a 880 euro; e scatta anche la sospensione della patente da quindici a trenta giorni)
- se si va tra 40 km/h e 60 km/h oltre il limite, si paga da 543 a 2.170 euro (e sospensione della patente da uno a tre mesi)
- se si va più di 60 km/h oltre il limite, si paga da 845 a 3.382 euro (e sospensione della patente da sei a dodici mesi)
La percentuale di tolleranza con i Tutor 3.0
Come tutti i rilevatori di velocità (quindi anche gli autovelox), i Tutor 3.0 hanno una percentuale di tolleranza nelle rilevazioni: il 5% della velocità rilevata, e comunque come minimo 5 km/h. Insomma, per chi va ai 100 all'ora, il tutor rileverà una velocità di 95 km/h. Se si va ai 130 all'ora, il sistema abbasserà questa velocità del 5%, e quindi darà una velocità 123,5 km/h. Se si va ai 55 km/h, la velocità rilevata sarà di 50 km/h, perché la tolleranza minima è di cinque chilometri all'ora.
Il meccanismo, come detto, è esattamente lo stesso che si applica agli autovelox. Ma la questione è dibattuta. Nel regolamento sull'attuazione del Codice della strada c'è un articolo dedicato, che specifica che "qualunque sia l'apparecchiatura utilizzata" si deve applicare una "riduzione pari al 5%, con un minimo di 5 km/h".
Subito dopo, però, il regolamento aggiunge che ci sono delle eccezioni. La misurazione della velocità può anche avvenire guardando gli orari di passaggio di una macchina in due caselli autostradali, e misurando la velocità media tra i due punti. Sostanzialmente, è lo stesso meccanismo dei tutor (che lo fanno su un tratto di strada più breve). In questi casi, recita il regolamento, la tolleranza deve essere più alta: del 5, 10 o 15% a seconda che la velocità registrata sia sotto i 70 km/h, oppure tra i 70 e i 130 km/h, oppure sopra i 130 km/h.
Il problema è che questo regolamento è stato scritto negli anni Novanta, prima che esistessero i tutor. Una circolare del ministero dei Trasporti nel 2017 ha stabilito che la riduzione del 5% si applica a "tutti gli strumenti di misura", che si parli di velocità "istantanea" come gli autovelox, o "media" come i tutor. Ma dato che si tratta solamente di una circolare (un atto che non ha il ‘potere' di una legge o un decreto) alcuni giudici in passato hanno ritenuto che in realtà le multe fatte con i tutor non fossero valide, perché si sarebbe dovuta applicare una percentuale di tolleranza più alta.
L'effettiva tolleranza dei tutor, insomma, è del 5% sulla carta, ma alcune sentenze in passato hanno stabilito diversamente. Fino a quando non ci sarà una nuova norma sulla questione, la situazione resta questa.