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Guerra in Ucraina

Quali sono le nuove armi che l’Italia manderà all’Ucraina: Guerini riferisce al Copasir

Oggi il ministro della Difesa Guerini illustrerà al Copasir il contenuto del terzo decreto armi. Questa volta nel pacchetto dovrebbero esserci anche cannoni con una gittata di 20 km, un elemento che potrebbe creare fibrillazioni nella maggioranza.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi il ministro della Difesa Guerini spiegherà al Copasir il terzo decreto interministeriale per l'invio di armi in Ucraina. Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale venerdì, ma la lista degli armamenti che verranno spediti a Kiev resta secretata, così come avvenuto nei precedenti decreti emanati dopo l'inizio dell'ostilità. Dopo l'audizione del del ministro dem la prossima tappa sarà quella di giovedì 19 maggio, quando il premier Draghi terrà la sua informativa sull'Ucraina alla Camera e al Senato.

Il ministro della Difesa ha già avuto modo di spiegare il perché della riservatezza di quei documenti, e le ragioni principali sono tre: "Per non far percepire alla parte russa in termini provocatori questa attività, avendo cura di non enfatizzarne la comunicazione"; "per non rendere note le eventuali vulnerabilità e criticità delle forze armate ucraine" e "perché in certi casi i Paesi produttori di armi hanno chiesto di mantenere la riservatezza". Il ministro dem lo ha ribadito in audizione nelle commissioni Difesa di Camera e Senato lo scorso 5 maggio.

E così quanto riferirà oggi Guerini al Copasir non sarà diffuso, perché così vuole il governo e perché così prevede la legge sul funzionamento del Copasir. "Ed è giusto che sia così, perché qui parliamo di sicurezza nazionale", ha detto il presidente Adolfo Urso, FdI, in una intervista a "La Stampa". "La legge istitutiva (del Copasir ndr), del 2007, è stata lungimirante. Il Copasir, a differenza del comitato precedente, il Copaco, non si occupa solo di controllare l'operato dei servizi segreti, ma più in generale della sicurezza nazionale. Per questo motivo i nostri lavori sono a porte chiuse. Il Copasir, poi, dev'essere composto da cinque senatori e cinque deputati; a rigore dovrebbero essere metà della maggioranza e metà della minoranza; il presidente obbligatoriamente dev'essere di un partito di opposizione. Sono le giuste garanzie democratiche per il controllo sull'operato del governo in questa materia così particolare".

Quali sono le armi che l'Italia sta inviando all'Ucraina

Nel terzo decreto armi, rispetto ai precedenti, ci saranno armi più pesanti. Non sono inclusi carri armati, come ha precisato anche il sottosegretario di Forza Italia Giorgio Mulè, e non ci saranno neanche droni e sistemi di difesa elettronica. Ma quello che potrebbe non andare giù al M5s questa volta potrebbero essere gli obici da 155/39 FH70, cioè, come spiega il Corriere della Sera cannoni con un motore che permette riposizionamenti e piccoli spostamenti, che hanno una gittata di più di 20 km. Il M5s vorrebbe che questo decreto venisse esaminato in Parlamento. Ma secondo il ministro Guerini, in linea con il premier Draghi, il provvedimento non è altro che un prolungamento dei precedenti.

Dovrebbero essere inclusi mortai da 120 mm, cingolati M130 per trasporto truppe, veicoli Lince con blindatura anti-mine, sistema di difesa aerea a cortissimo raggio, sistemi missilistici terra aria spalleggiabili. Dovrebbero essere compresi nel pacchetto anche munizionamento di artiglieria, sistemi di comunicazione, dispositivi di protezione individuali, kit di sopravvivenza, armi tecnologiche come sistemi elettronici anti droni, disturbatori di radar, sistemi elettronici di intercettazione di comunicazione e di frequenze radar. Previsto anche l'invio di altre truppe italiane, in particolare 350 militari in Ugheria e 250 in Bulgaria.

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