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Quali sono le città italiane più ricche, la classifica dei redditi 2024 e dove si guadagna di più

Dai dati del Mef sulle dichiarazioni 2024 emerge che Portofino continua a guidare la classifica dei redditi medi, seguita da Lajatico e Basiglio. Milano prima tra le grandi città, Roma resta indietro. Ecco la mappa delle città con i redditi più alti e i comuni dove si paga (davvero) l’Irpef.
A cura di Francesca Moriero
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Nel panorama economico italiano, la mappa dei redditi offre ogni anno uno spaccato interessante su come vengono distribuite le ricchezze lungo la penisola. E anche quest'anno, dai dati del ministero dell'Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2024 (anno d'imposta 2023), emergono conferme, sorprese e tendenze che raccontano molto più di quanto sembri a prima vista. Non si tratta solo di numeri, ma di fotografie di territori, scelte individuali e dinamiche che toccano anche aspetti fiscali, immobiliari e sociali. In testa alla classifica dei Comuni più ricchi, per il secondo anno consecutivo, si piazza Portofino, piccolo borgo ligure incastonato tra mare e lusso, simbolo di un'Italia dorata che resta, almeno nei numeri, una piccola enclave di redditi altissimi.

La classifica dei comuni più ricchi: dove si guadagna di più in Italia

Con un reddito medio pro capite pari a 94.505 euro, Portofino si conferma il Comune con la media reddituale più alta d'Italia, in crescita rispetto ai 90.610 euro dell'anno precedente. Si tratta di un dato che, seppur riferito a una popolazione molto ristretta, evidenzia come i grandi patrimoni e le residenze strategiche influenzino fortemente le medie complessive. A seguire, c'è Lajatico, in provincia di Pisa, che si colloca al secondo posto con 61.980 euro di reddito medio dichiarato. Un risultato ancora una volta legato alla presenza di residenti molto benestanti, come il tenore Andrea Bocelli, originario del paese, che ha contribuito a mantenerne alto il posizionamento. Al terzo posto sale invece Basiglio, nel milanese, con 50.807 euro medi, in aumento rispetto ai 49.524 dell’anno precedente. E poi arrivano Solonghello (Alessandria), che entra per la prima volta nei vertici della graduatoria con 47.801 euro, Cusago (Milano) con 41.987 euro e Torre d’Isola (Pavia) con 40.682 euro. Milano si posiziona invece ottava, con 38.989 euro, superando città come Roma e Napoli, che non compaiono neppure tra i primi venti Comuni italiani per reddito medio.

I motivi dietro i numeri: quando la residenza sposta la classifica

Dietro questi numeri si nascondono strategie e scelte individuali e scelte individuali che incidono notevolmente sui dati complessivi. Nel caso di Portofino, ad esempio, un ruolo centrale lo ha giocato Pier Silvio Berlusconi, che ha spostato la residenza, e dunque la tassazione, proprio nel borgo ligure insieme alla compagna Silvia Toffanin. Una scelta che ha fatto lievitare la media reddituale di un Comune già noto per l'elevato tenore di vita. Analogamente, Lajatico beneficia della presenza di un contribuente come appunto Andrea Bocelli, il cui reddito personale rappresenta una quota significativa rispetto alla popolazione del piccolo centro toscano. È dunque evidente quindi come la presenza di pochi individui ad altissima capacità contributiva possa trasformare radicalmente l'immagine fiscale di un Comune.

Milano in cima alla classifica, Roma resta indietro

Tra le grandi città italiane, Milano si conferma in cima alla classifica, precedendo Parma e Padova. La capitale lombarda si distingue non solo per la presenza di professionisti e manager ad alta retribuzione, ma anche per un tessuto economico e produttivo che genera valore su larga scala. Roma, invece, appare più staccata: pur essendo la città con il maggior numero di contribuenti, presenta un reddito medio più basso rispetto alle altre metropoli del nord, anche a causa probabilmente delle forti disuguaglianze interne e della maggiore incidenza di lavoratori con redditi bassi o medi.

Chi paga davvero l'Irpef: pochi contribuenti per molte entrate

Dai dati complessivi emerge che il totale dei redditi dichiarati nel 2024 supera i 1.027 miliardi di euro, con un incremento del 5,9% rispetto all'anno precedente; il reddito medio per contribuente si attesta invece a 24.830 euro, in crescita del 5%. Un dato particolarmente interessante riguarda la distribuzione del carico fiscale: il 78% dei contribuenti, che guadagnano fino a 35mila euro l'anno, contribuisce al 36% dell'imposta netta; il restante 64% dell'imposta è invece versato dal 22% dei contribuenti, ovvero da coloro che dichiarano più di 35mila euro. Ancora più significativa è la quota attribuita ai cosiddetti "super ricchi", ovvero chi dichiara più di 300mila euro l'anno: si tratta solo dello 0,2% dei contribuenti totali, ma da soli coprono il 7,1% dell'intera Irpef versata. Una percentuale in leggera flessione rispetto all'anno precedente (7,8%), ma comunque rilevante per comprendere quanto il sistema fiscale italiano sia sostenuto in buona parte da una minoranza di grandi contribuenti.

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