Quali sono i quattro pilastri della manovra del governo Meloni, spiegati dal ministro Giorgetti
Il ministro Giorgetti, intervenuto davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato per rispondere alle domande sulla Nadef, ha chiarito quali saranno i quattro punti fondamentali della prossima legge di bilancio del governo Meloni, che sarà discussa la prossima settimana, nonostante i "grandi tagli alla spesa" che saranno necessari. Si parla di taglio del cuneo fiscale – confermato per un solo anno -, riforma dell'Irpef, politiche contro la denatalità e il rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione, soprattutto sulla sanità.
Per quanto riguarda il taglio del cuneo, il governo dovrebbe confermare per l'anno prossimo la riduzione del 7% dei contributi da versare a carico dei dipendenti che prendono fino a 25mila euro l'anno, e del 6% per chi prende fino a 35mila euro. Non ci sarà un aumento in busta paga, ma saranno riconfermati gli importi ricevuti in questi mesi. Questa misura "assorbirà di fatto le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio", ma per Giorgetti non è un problema: "Sono fiero di aver messo un'ipoteca sui conti pubblici a protezione di questi lavoratori", ha detto.
I contratti del settore pubblico invece inizieranno il percorso verso il rinnovo, che consentirà di "recuperare parte del potere di acquisto perso nel corso degli ultimi due anni". Ci sarà una "particolare attenzione al personale medico-sanitario, nell'ambito delle ulteriori risorse destinate" al finanziamento della spesa sanitaria. Proprio la sanità è stato uno dei temi più divisivi nelle ultime settimane, dato che la Nadef prevede un taglio di due miliardi di euro per l'anno prossimo. Tuttavia, con la legge di bilancio il governo interverrà, ha garantito Giorgetti.
C'è poi la riforma fiscale, che partirà con la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre. Un intervento che dovrebbe ridurre l'imposta per i redditi superiori ai 15mila euro l'anno, e portare a un risparmio fino a 260 euro all'anno per chi si trova attorno alla soglia dei 28mila euro all'anno.
Una parte della riforma, ha detto il ministro, sarà poi quella che contiene "misure che, al fine di affrontare il problema della denatalità, forniscano un sostegno in favore delle famiglie, con redditi medi e bassi, che abbiano più di due figli". Insomma, aiuti fiscali per chi fa il terzo e quarto figlio, ma con dei requisiti di reddito ancora da stabilire.
Il sottosegretario alle Imprese Massimo Bitonci, in una nota, ha poi aggiunto delle informazioni: "Saranno potenziati gli aiuti alla genitorialità attraverso un pacchetto da un miliardo di euro", ha detto. Poi ha ricordato: "Nel 2022 abbiamo registrato il minimo storico di nascite, la leva fiscale è essenziale per invertire il trend. L'obiettivo è rafforzare l'assegno unico e ridurre nel contempo la tassazione sui nuclei familiari, anche attraverso la reintroduzione delle detrazioni per figli a carico".