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Quali sono i certificati anagrafici che diventeranno digitali dal 15 novembre

La transizione digitale riguarda anche l’anagrafe e i servizi per i cittadini che dal 15 novembre potranno scaricare online, tramite Spid o carta d’identità elettronica, molte certificazioni anagrafiche per cui sino ad ora era necessario recarsi allo sportello. “Liberiamo il tempo delle persone e di chi lavora”, ha detto il ministro Vittorio Colao al Corriere della Sera.
A cura di Giuseppe Pastore
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Dalla fila allo sportello ad un semplice click. Dal 15 novembre per avere un certificato anagrafico "basterà sedersi al computer e scaricarlo". Lo ha detto il ministro per l'Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao in un'intervista al Corriere della Sera. Non servirà "nemmeno pagare il bollo – spiega l'esponente di governo – che in qualche caso arriva fino a 16 euro". Una rivoluzione che riguarderà tutti i Comuni del Paese e sarà resa possibile dal decreto legge sul Pnrr che ha stanziato 250 milioni di euro per il superamento del digital divide e nel quale è stata anche inserita una norma "per permettere ai cittadini di iscrivere e gestire online il proprio domicilio digitale direttamente dall’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), accedendo con SPID e CIE (carta d'identità elettronica)". La decisione è stata presa in accordo con il Ministero dell'Interno: "Con la ministra dell’Interno Lamorgese diamo un segnale al Paese che non è più tempo di scetticismi, le cose si possono e si debbono fare", ha spiegato Colao al quotidiano.

I certificati anagrafici scaricabili online

In totale saranno 14 i certificati anagrafici che potranno essere scaricati direttamente online. Ci sono quello di nascita, di matrimonio e di Unione civile, ma anche quello di stato di famiglia, quello di cittadinanza, di residenza e di residenza Aire, quello di stato di famiglia Aire, di stato civile, di esistenza di vita, di residenza in convivenza, quello di contratto di convivenza, di Unione civile, di stato libero e di stato di famiglia con rapporti di parentela. Tutti saranno digitalizzati e potranno essere ottenuti telematicamente, senza doversi recare allo sportello e pagare il bollo. In questo modo "liberiamo il tempo delle persone e di chi lavora", ha detto il ministro Colao. E soprattutto, nessun Comune italiano resterà indietro, neanche il piccolo: “Abbiamo coperto il 98% dei cittadini e i pochi piccoli Comuni che mancano li stiamo aiutando a salire a bordo”, ha spiegato al Corriere il titolare dell'Innovazione tecnologica.

I dati anagrafici in un unico punto

Questo potrà avvenire perché tramite l'anagrafe nazionale, i Comuni avranno "un unico punto di riferimento per reperire dati e informazioni anagrafiche senza doverle richiedere più volte e per poter erogare servizi integrati e più efficienti", fa sapere il Ministero. E la novità, stando a quanto reso noto, riguarderà anche le imprese che potranno acquisire le certificazioni necessarie per le proprie attività attraverso un’unica piattaforma. "Applichiamo un metodo di lavoro congiunto", ha detto Colao, spiegando che "se avessimo preteso di imporre al ministero dell’Economia di togliere i bolli dai certificati avremmo oltrepassato i nostri confini di competenza". E invece, "il ministero dell’Economia ha visto la perdita di gettito seppur minima come un investimento per liberare anche risorse umane per i Comuni".

L'Italia e la transizione digitale

Rendere l'Italia sempre più connessa e digitale. L'obiettivo di un "paese innovativo e moderno" è quello che il governo si sta dando, pensando anche alla digitalizzazione del sistema sanitario: "Abbiamo una situazione disomogenea – ha spiegato Vittorio Colao al Corriere – una parte del Paese è più avanti persino rispetto ad alcune nazioni europee, un’altra arranca". La sfida è allineare tutte le Regioni e per questo, ha aggiunto Colao "insieme al ministro della Salute e alle Regioni abbiamo avviato due iniziative importantissime". Si tratta di un'architettura per i dati sanitari digitali e delle piattaforme di telemedicina che il ministro confida possano essere utilizzate da tutte le Regioni nei prossimi anni. E in questa scommessa sul futuro, sarà cruciale la rete e la fibra ottica su cui "lo Stato ha pronti 4 miliardi da investire", ha detto Colao: "A gennaio partiranno le gare per collegare 6,2 milioni di case con la fibra – ha anticipato – E qualche settimana dopo, le gare per sostenere e accelerare il 5G".

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