Quali Regioni rischiano la zona gialla e quali indicatori dobbiamo guardare
Per l'Italia si riaffaccia il pericolo zona gialla. I casi di Covid tornano a crescere praticamente ovunque, con l'incidenza che risale velocemente da un paio di settimane è un segnale chiaro: presto potrebbero aumentare nuovamente le ospedalizzazioni, sia in terapia intensiva che nei reparti ordinari, che solitamente sono cresciute sempre due o tre settimane dopo la risalita dei contagi. Insomma, secondo i tre indicatori decisionali del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità – che determinano il cambio di colore delle Regioni – al momento tutta l'Italia è ancora ampiamente in zona bianca. Ma attenzione: guardando solo il primo valore, ovvero l'incidenza ogni 100mila abitanti, quasi tutte le Regioni hanno già un dato da zona gialla.
Gli indicatori da non superare per non finire in zona gialla
I tre indicatori da tenere d'occhio per capire se e quali Regioni si avvicinano alla zona gialla sono sempre gli stessi: incidenza ogni 100mila abitanti, occupazione percentuale dei posti letto in terapia intensiva, occupazione percentuale dei posti letto in area medica. Per quanto riguarda l'incidenza, il valore da non superare per non finire in zona gialla è quello dei 50 casi ogni 100mila abitanti. In questo momento, però, la maggior parte delle Regioni sono già tornate ben oltre. L'occupazione dei posti letto d'ospedale, invece, non deve superare il 10% in terapia intensiva e il 15% in area medica. E qui tutte le Regioni sono ancora nettamente sotto le soglie. Per passare in zona gialla, infatti, bisogna superare tutti e tre gli indicatori contemporaneamente. Da quando è stato cambiato il sistema che determina i colori delle Regioni solo la Sicilia è tornata in giallo nel mese di settembre, mentre oggi tutta Italia è ancora zona bianca.
Questa è la tabella dell'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità:
Zona gialla e zona bianca, cosa cambia per le Regioni
È possibile, insomma, che nelle prossime settimane qualche Regione possa tornare in zona gialla. Dal punto di vista delle restrizioni le differenze sono poche. In zona bianca è stato eliminato l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto alla fine di giugno, mentre in zona gialla questa regola è ancora obbligatoria, anche negli spazi esterni. La seconda differenza riguarda il settore della ristorazione: in zona bianca non c'è limite alle persone non conviventi che possono sedere allo stesso tavolo all'esterno, mentre all'interno il tetto massimo è di sei; in zona gialla tornerebbe il limite di quattro persone non conviventi sia dentro che fuori. Inoltre dovrebbero calare nuovamente le capienze ampliate solo poche settimane fa, che riguarderebbero solo la zona bianca. Parliamo degli impianti sportivi, ma anche dei luoghi della cultura. Per il resto non ci sono altre distinzioni o misure restrittive aggiuntive: gli spostamenti sono sempre liberi, sia di giorno che di notte.