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Covid 19

Sicilia in giallo da lunedì, Sardegna rischia dalla prossima settimana

Dopo la Sicilia anche la Sardegna rischia la zona gialla. Sull’isola aumentano i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Secondo gli ultimi dati Agenas l’occupazione delle rianimazioni aumenta di un punto percentuale, toccando il 12%. Mentre la percentuale di occupazione dei posti letto in area non critica è sempre al 14%, ma potrebbe raggiungere a breve la soglia massima consentita.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Sicilia è probabilmente la prima Regione che passerà in zona gialla la prossima settimana, da lunedì 30 agosto. I dati dell'Agenas di martedì, giorno preso in considerazione per il monitoraggio del venerdì, quello che decreta i passaggi di colore, dicono chiaramente che l'isola ha già i parametri per il cambio di fascia.

La Sicilia era infatti al 19% per quanto riguarda l'area medica (parametro che non dovrebbe superare il 15%) e per le terapie intensive era all'11% (il limite è fissato al 10%). E quindi, avendo ampiamente superato anche i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti (l'isola è a 186,27 casi, nella settimana 16-22 agosto) dovrebbe passare in giallo dalla prossima settimana, andando quindi verso misure anti Covid più rigide.

Le ultime rilevazioni Agenas confermano questo scenario. Se a livello nazionale resta stabile il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva e di area non critica da parte dei pazienti Covid (rispettivamente al 6 e al 7%), questi indicatori continuano a variare in alcune Regioni, che da giorni ballano sulla soglia massima prevista dai nuovi parametri per il passaggio in zona gialla. Se guardiamo ai dati dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali, aggiornati al pomeriggio di ieri, la Sicilia vede crescere di un punto percentuale il tasso di occupazione dei posti letto in area medica, raggiungendo il 20%; mentre resta per il secondo giorno all'11% di occupazione delle terapie intensive, superando quindi il limite del 15% per i ricoveri ordinari e del 10% per le rianimazioni.

Ma la situazione è in peggioramento anche per la Sardegna, per quanto riguarda le terapie intensive: la presenza di pazienti ricoverati in questi reparti aumenta di un punto percentuale, rispetto al giorno precedente, toccando il 12%, rimanendo sempre sopra la soglia del 10% prevista per il passaggio di colore. Mentre la percentuale di occupazione dei posti letto in area non critica è sempre al 14%, ma potrebbe raggiungere a breve la soglia massima consentita. È probabile quindi che per l'isola scatti la zona gialla dal prossimo 6 settembre, visto che ha già ampiamente superato anche i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti.

Anche in Calabria terapie intensive in crescita

La Calabria è la terza Regione che potrebbe presto finire in zona gialla. Se infatti nel monitoraggio del martedì aveva  il 6% di posti occupati nelle intensive, secondo gli ultimi dato Agenas cresce di un punto percentuale, raggiungendo il 7%. Invariato invece il tasso di occupazione dei reparti ordinari, sempre al 15%. Anche qui l'incidenza è sopra i livelli consentiti: nell'ultima settimana ha fatto registrare 84 casi ogni 100mila abitanti.

Cosa cambia con la zona gialla

In una Regione in zona gialla c'è l'obbligo di indossare mascherine anche all'aperto. Bar e ristoranti restano aperti, senza limiti d'orario, ma si può consumare al tavolo al chiuso massimo in 4, anche con il green pass. Restano aperti anche teatri, cinema, palestre e piscine, sempre con l'obbligo di certificazione verde. Non c'è invece il coprifuoco da mezzanotte alle 5, perché questo è stato abolito lo scorso 21 giugno anche per la zona gialla.

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