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Quali Regioni rischiano la zona gialla: cosa dicono i nuovi dati sull’incidenza dei contagi

Gli ultimi dati rilasciati da Agenas sull’incidenza dei contagi settimanali vedono una decrescita dei casi in moltissime Regioni, ma quasi tutte restano ancora al di sopra della soglia dei 50 che mette a rischio la permanenza in zona bianca. Vediamo quali Regioni rischiano la zona gialla, considerando anche il numero di posti letto occupati in area medica e in terapia intensiva.
A cura di Stefano Rizzuti
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I nuovi dati pubblicati da Agenas sull’incidenza dei casi di Covid in Italia mostrano una tendenza al ribasso, con tantissime Regioni in cui i contagi settimanali sono in diminuzione. Discorso a parte vale per la Sicilia, dove invece la crescita dei casi è decisa e l’incidenza è nettamente la più alta in Italia. Agenas fornisce non solo i dati sull’incidenza settimanale ma anche gli aggiornamenti sui posti letto occupati in area medica e in terapia intensiva, ovvero i valori che determinano il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla. Gli ultimi dati, comunque, non condannano alla zona gialla ancora nessuna Regione, seppure i numeri della Sicilia sembrino indicare un probabile passaggio nei prossimi giorni. Continua a essere critica la situazione in Calabria e Sardegna, dove comunque il passaggio in giallo è tutt’altro che scontato nei prossimi giorni. Il nuovo dato è quello sull’incidenza, attualmente in calo in 14 Regioni: Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto. È stabile in una provincia e in aumento in 6 Regioni.

L’incidenza settimanale dei contagi Regione per Regione

I dati rilasciati da Agenas riguardano la settimana che va dal 16 al 22 agosto e vedono un’incidenza inferiore ai 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti – la prima soglia da sorpassare per entrare in zona gialla – solamente in 5 Regioni: Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia. L’incidenza nazionale è in leggero calo rispetto alla settimana precedente: si passa da 74,34 a 73,75 casi. Vediamo il dato Regione per Regione con i rispettivi aumenti o cali tra parentesi:

  • Abruzzo 60,20 (in aumento)
  • Basilicata 60,19 (in calo)
  • Calabria 84 (in aumento)
  • Campania 58,07 (in calo)
  • Emilia-Romagna 84,47 (in calo)
  • Friuli-Venezia Giulia 48,50 (in calo)
  • Lazio 67,57 (in calo)
  • Liguria 72,47 (in aumento)
  • Lombardia 32,51 (in calo)
  • Marche 71,20 (in calo)
  • Molise 22,63 (in calo)
  • Bolzano 62,52 (in aumento)
  • Trento 50,24 (stabile)
  • Piemonte 35,09 (in calo)
  • Puglia 45,91 (in calo)
  • Sardegna 144,26 (in calo)
  • Sicilia 186,27 (in netto aumento)
  • Toscana 118,48 (in calo)
  • Umbria 86,99 (in calo)
  • Valle d’Aosta 60,78 (in netto aumento)
  • Veneto 75,05 (in calo)

Rischio zona gialla, i dati dei ricoveri

Per quanto riguarda i ricoveri, i dati Agenas sono aggiornati al 22 agosto e vedono, a livello nazionale, un’occupazione del 5% dei posti letto in terapia intensiva e del 7% in area medica. I dati più preoccupanti sono quelli della Sicilia, considerando le soglie stabilite per il passaggio in zona gialla: il tetto è del 10% per le intensive e del 15% per l’area non critica. Oltre alla Sicilia vanno tenuti d’occhio i numeri di Calabria e Sardegna, con qualche minima preoccupazione anche per Lazio, Toscana e Umbria. Ecco i dati Regione per Regione, considerando che la prima percentuale è quella delle terapie intensive e la seconda dei reparti di area medica:

  • Abruzzo 7% – 5%
  • Basilicata 0% – 10%
  • Calabria 7% – 14%
  • Campania 4% – 9%
  • Emilia-Romagna 6% – 6%
  • Friuli-Venezia Giulia 5% – 3%
  • Lazio 7% – 8%
  • Liguria 5% – 5%
  • Lombardia 3% – 5%
  • Marche 5% – 5%
  • Molise 3% – 3%
  • Bolzano 2% – 5%
  • Trento 0% – 5%
  • Piemonte 2% – 2%
  • Puglia 5% – 6%
  • Sardegna 10% – 12%
  • Sicilia 9% – 19%
  • Toscana 8% – 7%
  • Umbria 7% – 8%
  • Valle d’Aosta 0% – 6%
  • Veneto 5% – 3%
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