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Quali Regioni rischiano la zona gialla: Calabria verso maggiori restrizioni dal 20 settembre

Sulla base degli ultimi dati forniti da Agenas sull’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva, rischia il passaggio in zona gialla già dal 20 settembre la Calabria. Resta in bilico, seppur con cifre in miglioramento, la Sardegna. Vediamo quali sono gli altri territori che hanno dati che possono destare preoccupazione.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Calabria rischia di entrare in zona gialla già dalla prossima settimana. Migliora, invece, la situazione in Sardegna. Nessun altro territorio sembra rischiare nell’immediato di perdere la zona bianca, che dalla prossima settimana potrebbe riguardare ancora quasi tutte le Regioni italiane, ad eccezione della Sicilia (confermata in gialla) e forse proprio della Calabria. Resta comunque tutt’altro che certa anche la stessa Sardegna: per avere qualche informazione più precisa bisognerà attendere i dati di martedì sull’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica. Ricordiamo che si verifica il passaggio in zona gialla quando una Regione supera i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti, ha un tasso di occupazione delle terapie intensive superiore al 10% e quello in area medica superiore al 15%.

I dati su ricoveri e terapie intensive Regione per Regione

I dati sui ricoveri vengono forniti da Agenas e sono aggiornati al 13 settembre. A livello nazionale l’occupazione delle terapie intensive si attesta al 6%, quella delle aree non critiche al 7%. Vediamo i dati Regione per Regione considerando che la prima cifra è quella delle rianimazioni e la seconda quella dei ricoveri ordinari per Covid:

  • Abruzzo 4% – 6%
  • Basilicata 5% – 13%
  • Calabria 10% – 17%
  • Campania 4% – 10%
  • Emilia-Romagna 5% – 5%
  • Friuli-Venezia Giulia 6% – 3%
  • Lazio 7% – 7%
  • Liguria 4% – 5%
  • Lombardia 4% – 7%
  • Marche 12% – 6%
  • Molise 3% – 6%
  • Bolzano 7% – 4%
  • Trento 1% – 4%
  • Piemonte 4% – 3%
  • Puglia 4% – 7%
  • Sardegna 12% – 13%
  • Sicilia 12% – 21%
  • Toscana 10% – 8%
  • Umbria 8% – 7%
  • Valle d’Aosta 0% – 2%
  • Veneto 5% – 4%

Quali Regioni rischiano la zona gialla: Calabria in bilico

Il primo criterio, che esclude già molti territori, da considerare è quello dell’incidenza: al momento superano i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. La Sicilia è già in zona gialla e ci resterà per altri 15 giorni, ma registrandosi un lieve miglioramento sembra non rischiare la fascia arancione. Stando ai dati attuali perderebbe la zona bianca la Calabria, superando la soglia sia per le intensive (è al 10%) che per i ricoveri ordinari (17%), ma i dati decisivi saranno quelli di domani. Sarebbe invece salva, ancora una volta, la Sardegna, con dati in discesa al 12% per le rianimazioni e al 13% per le aree mediche. Cifre, comunque, ancora in bilico nonostante un miglioramento negli ultimi giorni per l’isola.

A superare la soglia dell’occupazione delle terapie intensive ci sono anche le Marche, con il 12% dei ricoveri in rianimazione. Ma il dato non preoccupa, considerando che solo il 6% dei reparti ordinari è occupato. Anche la Toscana supera, con il 10%, la soglia per le terapie intensive, ma resta all’8% sui ricoveri in area non critica, non destando così preoccupazione. Altri dati da tenere d’occhio sono quelli riguardanti i ricoveri in area medica in Basilicata (13%) e in Campania (10%): in entrambi i casi i valori delle rianimazioni non preoccupano, restando ben al di sotto della soglia. Infine, da valutare nelle prossime settimane anche la situazione dell’Umbria, con l’8% di posti letto occupati in terapia intensiva.

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