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Covid 19

Quali Regioni rischiano di passare presto in zona rossa dopo il nuovo decreto Covid

Più della metà delle Regioni italiane sarà in zona rossa da lunedì 15 marzo, ma anche tanti altri territori rischiano il passaggio nella fascia con maggiori restrizioni. L’ultimo decreto Covid, infatti, ha introdotto l’ingresso automatico in zona rossa in caso di incidenza settimanale superiore ai 250 casi ogni 100mila abitanti: vediamo in quali Regioni si rischia ancora il passaggio in zona rossa nelle prossime settimane.
A cura di Stefano Rizzuti
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In seguito all’ultimo monitoraggio settimanale sulla diffusione del Covid-19 in Italia, più della metà delle Regioni sono passate in zona rossa, come previsto dalle nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma non è finita qui, perché sulla base dei criteri previsti dall’ultimo decreto, varato ieri dal Consiglio dei ministri, il rischio di passare in zona rossa diventa sempre più alto per tutti, con criteri meno stringenti per il passaggio nella fascia di rischio maggiore. Il provvedimento, infatti, prevede un automatismo per l’ingresso in zona rossa per tutte le Regioni e le Province autonome in cui l’incidenza settimanale supera i 250 casi ogni 100mila abitanti. Oltre alle tante Regioni già in zona rossa, quindi, potrebbero presto essercene altre, considerando che il valore dei 250 casi ogni 100mila abitanti viene sfiorato da tanti territori. Vediamo, quindi, chi rischia ancora di diventare zona rossa.

I dati sull’incidenza settimanale per abitanti

Il report settimanale riporta i dati aggiornati al 10 marzo, ma quelli sull’incidenza settimanale vanno in realtà dal primo al 7 marzo. A questi si aggiunge un aggiornamento con dati che arrivano all’11 marzo. Le Regioni in cui si superano i 250 casi ogni 100mila abitanti sono, di fatto, già in zona rossa, ma anche altre sono a rischio. Per quanto riguarda le Regioni che passeranno in zona rossa dal 15 marzo (o che ci resteranno), in alcuni casi l’incidenza è anche inferiore al valore soglia dei 250 casi. Per quanto riguarda le Regioni già decretate come rosse, troviamo un’incidenza al di sotto dei 250 casi in Campania (203,71), Lazio (172,82), Molise (157,73), Puglia (206,23) e Veneto (194,42). Sopra la soglia, invece, ci sono Friuli-Venezia Giulia (266,20), Piemonte (279,94), Lombardia (306,04), Marche (310,71), Trento (351,29) ed Emilia-Romagna (434,26).

Quali Regioni rischiano la zona rossa

Ci sono poi alcune Regioni con dati al limite e che per questo rischiano, dalla prossima settimana, un passaggio in zona rossa. Sicuramente il timore per un passaggio in zona rossa permane per l’Abruzzo, dove l’incidenza ogni 100mila abitanti si attesta a 232,70 casi. L’indice Rt, invece, resta al momento sotto valori preoccupanti, ma comunque al di sopra dell’1, con 1,05. Altra Regione a rischio è la Toscana, con 216,60 casi ogni 100mila abitanti e anche altri dati al limite: Rt a 1,23, valutazione di impatto alta, così come la classificazione complessiva di rischio. Di fatto il rischio di una zona rossa regionale è molto alto. C’è poi la Provincia autonoma di Bolzano, dove l’incidenza era a 259,08 ma con gli ultimi dati forniti questa cifra è scesa a 229, permettendo così la permanenza in arancione (nonostante restrizioni più dure). Il rischio, però, rimane, nonostante un Rt basso (0,61) ma una valutazione d’impatto alta.

Incidenza meno bassa e quindi leggermente meno preoccupante in altre Regioni: Liguria (151,56), Calabria (66,42), Basilicata (170,99) e Umbria (186,29). Nessun rischio, almeno per il momento, per Sicilia (77,49), Valle d’Aosta (74,38) e Sardegna (31,89). Il monitoraggio settimanale, inoltre, si conclude con un ultimo aggiornamento dei dati, in riferimento al periodo che va dal 5 all’11 marzo: in questo caso l’incidenza in Abruzzo scende a 224 casi ogni 100mila abitanti, in Toscana sale invece a 230, in Umbria cresce a 192. Sembrano proprio queste tre, quindi, le Regioni che maggiormente rischiano un passaggio alla zona rossa nelle prossime settimane.

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